Il nuovo Natale a Como: meno luci e meno folla e a molti comaschi «va benissimo così»

Il casoPochi gitanti, parcheggi liberi e niente traffico. Negozianti e ristoratori divisi: «Persi clienti». «Macché» Il segretario cittadino della Lega: «Quest’anno va meglio

Senza folla e traffico il Natale a molti comaschi, residenti e anche qualche negoziante, va bene così.

Più volte, anche da queste colonne, commercianti e cittadini si sono lamentati per un’edizione degli eventi di Natale giudicata sottotono da molti punti di vista. In città c’è però uno zoccolo duro di comaschi che la pensa in maniera differente. Si tratta di abitanti e lavoratori contenti perché il centro non è preso d’assalto dai visitatori, con le strade paralizzate dalle automobili e i parcheggi impossibili da trovare sempre al completo. Secondo diversi negozianti inoltre gli incassi in realtà non sono poi così cambiati rispetto al passato.

Le opinioni

«Io sono di parte, è vero, ma questa è un’idea assicuro condivisa da molti – dice Milo Casati, consigliere di maggioranza nella lista Rapinese sindaco e titolare della pasticceria Luisita – tanti comaschi sono felici perché non c’è la solita ressa, quella calca invivibile a cui ci eravamo abituati. E’ meglio con meno casette, non c’è bisogno di attirare folle oceaniche. Non tutti vogliono le code viste in passato, nemmeno i negozianti, si lavora bene lo stesso. I residenti è logico così vivono più tranquilli». Commenti del genere si leggono di frequente anche su Facebook. «Io faccio un ragionamento prettamente da commerciante: con o senza luminare a me cambia poco – commenta Alessandro Tino, titolare del negozio di abbigliamento Mitchumm e della Sartoria ciclistica – il fatturato per ora è simile a quello di tre o quattro anni fa. Non è la Città dei Balocchi a cambiare l’economia. Quanto più conta riuscire ad adattarsi al mercato, noi per esempio stiamo puntando molto sull’online, funziona. E’ vero che oggi in negozio c’è meno passaggio al Natale del 2019, abbiamo anche il conta persone. Ma non tutti gli ingressi corrispondono ad una vendita. Prima della pandemia nel nostro bar in centro a Natale c’era la coda di persone che entravano in realtà solo per usare i servizi igienici. In più faccio notare che i mercatini venuti dal Trentino o dall’Emilia non fanno troppo girare l’economia comasca».

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Meglio un Natale più sobrio. Certo anche secondo i più scettici si è passati da un estremo all’altro. «Io sottoscrivo, si vive meglio così il Natale in città – dice Gabriele Piseri dall’Ottica Ghizzoni – un po’ più di luci sarebbero state gradite, ma la bolgia di traffico e caos in centro non era più tollerabile». «Badiamo meno al consumismo e guardiamo di più ai costi energetici – ragiona Antonio Corbella, titolare dell’hotel ristorante Tre Re e membro del direttivo dell’associazione albergatori comaschi – il capitolo traffico e parcheggi le scorse edizioni di Natale era improponibile. Io sinceramente non vedo tutto questo disastro, come in molti hanno sostenuto nelle ultime settimane. E poi questa è la prima prova, nel caso la città saprà aggiustare il tiro».

Dibattito in città

Resta, sia chiaro, un fronte ampio di negozianti e soprattutto di cittadini che è rimasto deluso dalla manifestazione natalizia in corso. Anche se forse si tratta soprattutto di visitatori provenienti da fuori città.

«Sicuramente in tema traffico e parcheggi per chi vive o lavora in città quest’anno va meglio – dichiara Ivan Noseda, segretario della sezione cittadina della Lega – mi pare una lettura condivisibile, anzi direi che è proprio un dato di fatto. A nessuno piaceva stare in coda ore e ore per andare in ufficio o per tornare a casa. Io non ne faccio una questione politica, ma personalmente penso sia così. Poi si può discutere della manifestazione natalizia che forse è un po’ spenta, della magia delle feste sottotono e si può anche rimpiangere la Città dei Balocchi. Ma è un altro discorso».

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