Il San Gottardo si trasforma in un hotel di lusso. Tempo di apertura: due anni

Piazza Cavour Nascerà un 5 stelle con 72 camere, un bar-bistrò al piano terra e all’ultimo un ristorante panoramico. La forma della facciata esterna resterà quella attuale. L’architetto: «Ora la messa in sicurezza, poi progetto e lavori»

Novantanove anni dopo la sua prima inaugurazione (risale al 1926, lo stesso anno in cui venne completata l’Autostrada dei Laghi, la prima al mondo a pedaggio) il San Gottardo tornerà ad essere un albergo, ma ancora non si sa se verrà mantenuto il nome storico. Il suo recupero rappresenta un’operazione di salvaguardia di ricordi, che sono un patrimonio culturale e non solo di Como. Una storia iniziata con un “albergo” da 18 posti letto nel 1920, ma che ha cominciato a brillare sei anni più tardi, quando con Antonio Passera e Antonio Taiana, pionieri del turismo sul Lario, l’edificio di via Fontana venne ampliato a 110 camere di “seconda categoria” (tra le attuali tre e quattro stelle).

Fu requisito dai tedeschi

Fino alla Seconda Guerra Mondiale fu famoso per il suo ristorante con veranda su via Cairoli (poi abbattuta) e nel 1943 l’hotel venne requisito dai tedeschi che vi collocarono uno dei comandi di presidio. Al termine del conflitto la conduzione venne assunta da Gianni e Corrado Passera, figli di Antonio, e iniziò il periodo di massimo successo. Tra gli anni Cinquanta e Settanta, con il nascente turismo d’affari, l’hotel divenne un punto di riferimento. Il suo ristorante era molto amato anche dalla borghesia comasca che usava pranzare lì la domenica e divenne una delle location più in voga per banchetti e cerimonie.

Arrivò il momento della necessità di un rinnovamento e la famiglia Passera fece anche un’offerta alla proprietà (il Banco Lariano, che era però in fase di assorbimento da Intesa San Paolo) per riproporre lo schema che aveva portato all’ampliamento del 1926, ma l’operazione sfumò e la famiglia Passera concentrò l’attività alberghiera sul Villa Flori e sul Terminus . L’ottobre del 1986 segna la chiusura del San Gottardo.

Dopo quasi quarant’anni di abbandono, più manifestazioni d’interesse e ipotesi di rilancio mai andate in porto, nel 2025 riaprirà finalmente i battenti come hotel di lusso. L’impegno è stato preso dalla Pessina Immobiliare, società lariana già proprietaria di tre hotel sul territorio. che vuole tornare a far risplendere un gioiello puntando all’eccellenza, al turismo d’élite.

Un futuro un po’ diverso da quello ipotizzato dalla precedente proprietà dell’edificio, l’immobiliare milanese Beatrice d’Este, interessata invece a realizzare un “palace” multifunzionale, dotato oltre che di una tradizionale struttura ricettiva, anche di residenze, uffici e negozi.

Cantiere di un mese e mezzo

Per ora sono iniziati i lavori di messa in sicurezza dell’edificio in stile eclettico, con parecchie parti interne a rischio crollo. «Si tratta di un intervento molto delicato affidato a un’impresa locale specializzata - spiega l’architetto Elisabetta Cavalleri che ha ricevuto dalla proprietà il mandato di stendere il progetto definitivo (la forma della facciata non sarà modificata, ndr) - Prevediamo di concludere questa prima fase di lavori entro un mese e mezzo così da poter effettuare i rilievi architettonici utili a supportare le successive fasi di riqualificazione. L’obiettivo è quello di ricavare un cinque stelle lusso di 72 camere, con tutti i parametri e i servizi previsti dalla categoria. Al piano terreno è previsto un bar-bistrò, all’ultimo un ristorante panoramico. «La volontà della proprietà è di affidarsi a professionisti e imprese del Comasco - sottolinea l’architetto Cavalleri - Una volta approvato il piano di ristrutturazione e aperto il cantiere, si vuole procedere celermente per aprire l’hotel nella primavera del 2025. La gestione sarà diretta da parte della società Pessina, viste le competenze e le esperienze messe a frutto dall’azienda nel segmento alberghiero».

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