Il Tribunale respinge, poi accoglie, quindi ci ripensa. E la Tac arriva dopo sei anni

Sanità Corsi, ricorsi e burocrazia: il bando diventa un incubo. Una gara del 2018 al Sant’Anna si chiuderà soltanto il prossimo mese di marzo

I pazienti si lamentano per le difficoltà in cui versa la sanità locale, ma è vero anche che per l’ospedale comprare anche solo una Tac, tra corsi e ricorsi all’italiana, è una vera battaglia. Succede, per esempio, che l’Asst Lariana, grazie un programma di finanziamenti regionali del lontano 2017, insieme all’Asst Sette Laghi abbia aperto una gara per acquistare due Tac, comprensive di installazione e manutenzione, una per Como e una per Varese. Nel 2018 la pratica è andata avanti fino all’aggiudicazione avvenuta nel 2020 all’azienda Rti Philips Ruggeri costruzioni civili e ospedaliere. Solo che pochi giorni dopo è stato disposto dall’azienda ospedaliera varesina il subentro di un’altra ditta, la Crs Impianti. Ed ecco che puntuale un’altra concorrente, la Canon Medica System, ha presentato ricorso al Tar della Lombardia chiedendo l’annullamento e la sospensione cautelare dell’aggiudicazione.

I primi ricorsi

Quindi niente nuovo macchinario in radiologia, gli approfondimenti sono stati tutti demandati agli avvocati e non ai medici. Sia chiaro, l’ospedale ha continuato a fare gli esami con gli strumenti di cui già disponeva, è però a lungo mancato il nuovo arrivo. L’intricata vicenda da azzeccagarbugli è riassunta in un atto ora pubblicato dall’Asst Lariana.

Fatto sta che in piena pandemia il Tar ha respinto la domanda di sospensione presentata dall’azienda ricorrente, quindi a settembre del 2020 la prima Tac con la ditta aggiudicataria è stata davvero installata in reparto, a Varese. Poco dopo i giudici hanno bocciato il ricorso della Canon salvo che, passato l’anno, è stato presentato un ricorso in appello. Ed eccoci quindi al Consiglio di Stato che nell’estate del 2021 «in parziale riforma della sentenza di primo grado – si legge nelle carte - ha annullato gli atti di gara, disponendo la riedizione della valutazione dell’ammissibilità di Philips». A seguito di un’istruttoria l’ospedale ha autorizzato il subappalto per la fornitura della Tac, ma l’azienda concorrente ha impugnato anche questa assegnazione, ancora al Tar. E questa volta i giudici hanno dato ragione ai ricorrenti.

La sentenza annullata

Cambio di programmi in reparto quindi, il tutto mentre la sanità nostrana stava cercando di accorciare le liste d’attesa. Siamo ormai all’estate del 2022. La vincitrice della gara a questo punto è l’azienda Canon, ma ecco che la Philips si è rivolta ancora ai magistrati. A novembre la terza sezione del Consiglio di Stato «definitivamente pronunciandosi» accoglie l’appello e dà ragione a Philips. L’iniziale subappalto era quindi valido e dunque è possibile installare anche l’altro macchinario non ancora fornito. Quindi, prima della fine dell’anno, ecco la Tac del Sant’Anna a distanza di quasi sei anni. A gennaio la Philips ha comunicato all’ospedale l’arrivo del macchinario. Con, peraltro, una nuova configurazione aggiornata. E del resto tra giudici e avvocati è passato del tempo. I lavori, si legge nella delibera, sono previsti per marzo, l’apparecchiatura ha un valore pari a quasi un milione e 700mila euro.

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