Incidente durante la caccia: un colpo partito per sbaglio ha colpito alla testa e ucciso un poliziotto di Como

La tragedia Daniele Tardocchi era molto conosciuto a Como. Per anni aveva prestato servizio alle Volanti

È morto sabato mattina in un incidente di caccia avvenuto sulle colline attorno a Spoleto Daniele Tardocchi, 45 anni, poliziotto molto conosciuto anche a Como, dopo avere lavorato per anni alla squadra volante della questura di viale Roosevelt. Tornato in Umbria, di dove era originario, Daniele viveva con la moglie e un figlio di soli tre anni. Secondo quanto fin qui ricostruito dalla Procura e dagli stessi colleghi che indagano sull’incidente, il poliziotto era impegnato in una battuta di caccia alla beccaccia, insieme a due amici. Il colpo sarebbe partito accidentalmente dal suo stesso fucile, forse per il cattivo funzionamento della sicura. Colpito alla testa, l’ispettore Tardocchi sarebbe morto praticamente sul colpo nonostante i tentativi degli amici di soccorrerlo e l’intervento tempestivo dei soccorritori arrivati in un attimo anche a bordo di un elicottero.

In servizio alla sezione Anticrimine del commissariato di Spoleto, Daniele era un appassionato di caccia, oltre che un buon conoscitore dei sentieri impervi della zona in cui si trovava, le colline dell’Alta valle del Marroggia, non distante dalla sua casa. Detto del colpo esploso accidentalmente, non è ancora ben chiaro, se avendo il fucile a tracolla, il poliziotto abbia perduto l’equilibrio e sia caduto o se l’arma abbia urtato il ramo di qualche pianta, detto che le prime ipotesi investigative, suffragate anche dal racconto dei testimoni, farebbero presupporre, come detto, il cattivo funzionamento della sicura del fucile.

Ogni tentativo di rianimarlo sul posto, prima ancora di azzardare il trasporto all’ospedale più vicino, si è rivelato vano, nonostante il dispiegamento notevole di soccorritori, ivi compresi vigili del fuoco e soccorso alpino, ai quali si sono poi affiancati anche i colleghi del commissariato e della squadra mobile di Perugia.

L’arma, come avviene è stata posta sotto sequestro e verrà sottoposta a specifici accertamenti tecnici. Chi conosceva Daniele Tardocchi lo descrive come un grande appassionato di caccia e un profondo conoscitore di armi. «I primi elementi – si legge in una nota della Questura di Perugia – inducono a ritenere che l’evento sia riconducibile a un fatto accidentale». Sull’accaduto la Procura della Repubblica di Spoleto ha aperto un’indagine. La salma dello sfortunato ispettore è a disposizione dell’autorità giudiziaria e domani verrà eseguita l’autopsia. La notizia della morte di Daniele Tardocchi ha sconvolto l’intera comunità spoletina, dove il 45enne – insieme alla sua famiglia - era molto conosciuto e benvoluto. Viveva a Baiano, a una manciata di chilometri dal luogo dell’incidente, insieme alla moglie e al figlio.

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