Incredibile ma vero: l’influenza colpisce ancora. «Mai vista una stagione così lunga»

Salute Nel nostro territorio ci sono 7,1 casi ogni mille abitanti, più di fine marzo (era il 6,4). Tradotto in numeri significa 3.500 comaschi a letto. La pediatra: «Tanti bimbi ammalati»

Dopo la pandemia ecco la stagione influenzale più lunga che i medici ricordino. Il virus influenzale non accenna a lasciarci in pace, i dati dei medici sentinella e della rete regionale Influnews pubblicati ieri sono perfino aumentati rispetto alla settimana precedente. Sul nostro territorio l’incidenza dei casi ogni mille abitanti tra il 3 e il 9 aprile è pari a 7,1 casi, tra il 28 marzo e il 2 aprile era a 6,4.

Vanno aggiunti gli altri virus

«L’incidenza totale delle sindromi similinfluenzali è in rimasta pressoché invariata, non cala» si legge nel bollettino. In Lombardia ci sono tra i 66mila e i 67mila cittadini a letto, vuol dire circa 3.500 comaschi influenzati nell’arco di soli sette giorni. Un numero a cui occorre aggiungere le infezioni causate dagli altri virus respiratori, agenti patogeni che danno solo problemi alle alte ve aeree, oppure di tipo gastrointestinale. La fascia d’età su tutte più colpita è come sempre quella che va da zero a quattro anni, dove appunto la curva registra una nuova salita, piuttosto consistente. Basti vedere quanto poco solo affollate le sezioni degli asili. La stagione influenzale è esplosa con un forte picco a inizio dicembre, ma dopo le feste riaperte le scuole le infezioni non sono mai davvero diminuite.

I casi Covid, al netto de pochi tamponi effettuati, sono sempre una minoranza, circa il 5% sul totale. «Confermo, è incredibile – commenta Roberta Marzorati, nota pediatra comasca – siamo a metà aprile e ancora in ambulatorio arrivano tantissimi bambini ammalati. Anche con sintomi importanti, febbre alta, per due o tre giorni consecutivi. Dopo i due anni di Covid, che aveva fatto sparire tutti gli altri diretti competitori, l’influenza quest’anno è tornata più forte di prima. I contagi sono partiti molto presto, già a inizio novembre, quando in genere l’influenza comincia dalla seconda metà di dicembre. Le ultime code, storicamente, arrivavano fino al massimo a inizio marzo».

È dunque una stagione influenzale che è durata, per ora, tre mesi in più. I casi stimati in Lombardia sono vicini ai tre milioni complessivi. Nell’età pediatrica i medici segnalano ancora un numero persistente di infezioni da streptococco, i cui sintomi comunque in genere sono molto vari. Mal di gola, vomito, non solo febbre.

«L’influenza c’è ancora – dice Arnaldo Butti, medico di medicina generale in forze a Como – ma nell’età adulta i sintomi sono spesso più blandi, meno marcati, come se circolassero anche diverse forme para influenzali».

Poche vaccinazioni

Detto tutto questo solo il 19% dei comaschi quest’anno ha fatto il vaccino antinfluenzale. Tra gli over 60 la percentuale arriva al 48% e tra i bambini all’11%. Salvo gli ospiti delle Rsa, dove la copertura ha raggiunto l’83%, gli altri cittadini non si sono messi al riparo dal virus attraverso la vaccinazione. Il dato, sia chiaro, non è negativo se raffrontato agli ultimi anni, ma centinaia di comaschi avrebbero potuto con una semplice vaccinazione evitare di restare a letto ammalati.

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