
(Foto di butti)
Università Le polemiche e i pasticci sui concorsi a Scienze umane fanno saltare il posto di storia contemporanea. I commissari chiamati a giudicare si erano dimessi per ben due volte. E sul bando indaga la Guardia di finanza
Bandiera bianca nel chiostro di Sant’Abbondio. Per uno dei tre concorsi banditi per assumere un ricercatore al Dipartimento di scienze umane di Como dell’università dell’Insubria i vertici dell’Ateneo hanno deciso di arrendersi. Impossibile portarlo a termine. Tradotto: non solo gli studenti lariani non avranno un docente di storia contemporanea in più, ma le casse universitarie perderanno anche i fondi del ministero stanziati per l’assunzione. Un fatto che finirà per rendere ancora più tesi i rapporti interni all’Insubria e, in particolare, al Disuit (il Dipartimento di scienze umane, appunto). La decisione di non procedere con il concorso, è legata alle dimissioni annunciate nel luglio scorso di due dei tre commissari d’esame nominati per giudicare i candidati. Dimissioni che seguono quelle già formalizzate mesi prima da altri docenti esterni all’Ateneo guidato - tra mille tensioni - dal rettore Angelo Tagliabue.
Vale la pena ripercorrerla la telenovela del concorso naufragato (e con lui il “forziere” contenente i preziosi contributi da Roma).
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