La card per vivere negli Usa?
Una truffa: rubati 2.500 euro

Sorteggio per un permesso permanente per gli Stati Uniti - Comasca si candida e “vince”, ma finisce vittima di un complicato raggiro

Como

I confini delle truffe oltrepassano non solo le Alpi, ma anche l’Atlantico e raggiungono l’America, tingendosi con i colori a stelle e strisce, fermandosi ai piedi della Statua della Libertà. Ha infatti le insegne degli Stati Uniti l’ultimo raggiro denunciato in centro città, nato sullo sfondo del desiderio di una quarantenne comasca di poter ottenere la Green Card, documento che nulla ha a che vedere con le carte verdi tanto note in questi anni di Covid, ma che riguarda invece la possibilità di risiedere in modo permanente nel territorio degli States senza il rischio di venire espulsi.

La carta, che in realtà si chiama Permanent Resident Card e che di verde ha solo il colore – sbiadito – del supporto su cui viene stampata, è infatti un documento che viene rilasciato dalle autorità americane e che tra i vari modi in cui poterla ottenere ne ha anche uno curioso ma attivo da molto tempo, ovvero tramite sorteggio. In pratica, ogni anno tra chi ne fa richiesta, ne vengono assegnate un certo numero ovviamente tra chi soddisfa particolari e rigorosi requisiti. Il sorteggio è mondiale, tra residenti in Stati che non creano problemi di immigrazione da cui sono però esclusi i Paesi che hanno avuto un boom di trasferimenti negli States nelle ultime stagioni.

La cittadina comasca, seguendo le segnalazioni di un sito internet per ottenere la Green Card, è stata richiamata il giorno successivo da un telefono americano, con dall’altro capo del filo un uomo che parlava un perfetto americano e che chiedeva informazioni di vario tipo in merito a precedenti visite negli Usa, al livello di istruzione della donna e anche del marito, a possedimenti immobiliari della famiglia eccetera.

Il passaggio successivo è stato quello di chiedere 200 dollari di pagamento per stilare le pratiche con la restituzione della metà del corrisposto in caso di mancata estrazione. Il problema si è però presentato ad una seconda e successiva chiamata, sempre in arrivo dagli Stati Uniti, avvenuta nei giorni seguenti. L’interlocutore ha infatti indicato un link per poter effettuare il pagamento che tuttavia non funzionava, e solo in seguito ha chiesto gli estremi per la carta di credito. La quarantenne comasca ha fornito quanto necessitava, tranquillizzata dal contesto che era stato dipinto attorno alla truffa e che rendeva tutto molto credibile. Nel giro di poco tempo, tuttavia, il raggiro si è materializzato e la quarantenne comasca si è vista svuotare il conto di 2.500 euro, ovvero il massimale consentito.

La donna, da quanto è stato possibile ricostruire, avrebbe subito contattato l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, sentendosi però dire che non erano quelle le modalità per l’ottenimento della Green Card. Alla vittima del raggiro, insomma, non è rimasto altro da fare che presentarsi in Questura a sporgere denuncia querela contro ignoti.

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