La crisi della Croce Rossa comasca, il presidente nazionale: «Un problema, ma sono fiducioso»

Debiti milionari Il numero uno di Roma, Valastro, giovedì sarà a Como per incontrare i volontari e valutare la situazione: «Siamo pronti a tutto per salvaguardare i cittadini, i pazienti e l’associazione»

Settimana prossima il numero uno della Croce Rossa italiana è atteso a Como per dirimere la difficile crisi nella quale è piombato il comitato locale. Giovedì prossimo alle 21 presso la sede di Lipomo il presidente nazionale Rosario Valastro ha chiesto di incontrare i soccorritori comaschi «al fine di poter valutare la situazione del Comitato e condividere le azioni che si vogliono intraprendere». Così ha scritto a tutti i crocerossini il commissario straordinario Alberto Piacentini, inviato da Roma a Como in autunno per occuparsi della grave situazione debitoria dell’associazione che ha sede in via Italia Libera. Un macigno che la Croce rossa si trascina ormai da anni.

«Ho letto le novità uscite sulla stampa e siamo pronto a fare di tutto per salvaguardare in primo luogo i cittadini, i pazienti che hanno bisogno delle ambulanze e poi i soccorritori e i volontari che sono un tesoro prezioso»

«È un problema non da poco che risolveremo – dichiara lo stesso Valastro – sono fiducioso. Ho letto le novità uscite sulla stampa e siamo pronto a fare di tutto per salvaguardare in primo luogo i cittadini, i pazienti che hanno bisogno delle ambulanze e poi i soccorritori e i volontari che sono un tesoro prezioso».

I guai iniziati dopo il 2016

Già l’ex presidente della Croce Rossa italiana Francesco Rocca, ora presidente della Regione Lazio, aveva detto a luglio è che «il comitato di Como non verrà abbandonato». La precedente gestione locale, poi commissariata, tra il 2016 e il 2019 ha macinato una montagna di debiti, si parla di circa sette milioni ancora da saldare. Durante il commissariamento a Como si è cercato di rientrare, di trovare soluzioni alternative, di vendere sedi e beni. Ma proprio a fine febbraio la società di revisione valutato il bilancio dei soccorritori di via Italia Libera ha scritto a tutti i creditori comunicando lo stato di crisi e «la mancanza dei presupposti per la continuità aziendale». Per i crocerossini non è contemplato il fallimento, però creditori e fornitori potrebbero bussare alla porta e tagliare le collaborazioni in essere.

«La situazione è molto complicata ed è all’attenzione di tutti i vari livelli dell’associazione. L’incontro di settimana prossima sarà cruciale. Tutti i comitati del Comasco sono in apprensione»

«La situazione è molto complicata – conferma Paolo Rusconi, il coordinatore provinciale della Croce Rossa – ed è all’attenzione di tutti i vari livelli dell’associazione. L’incontro di settimana sarà cruciale. Tutti i comitati del comasco sono in apprensione. La partita si gioca su due fronti. Il primo fronte è giuridico, occorre capire con gli esperti come è possibile uscire da questa crisi, quali sono gli strumenti giusti. Il secondo invece riguarda i servizi, l’operatività. Non possiamo tenere ferme le ambulanze, tagliare i rifornimenti, dobbiamo pensare a come sostenere le attività quotidiane. Senza tutta la città andrebbe in grave sofferenza. Per questo c’è bisogno dell’aiuto di tutta la comunità».

Davanti a diversi milioni di euro scoperti è però complicato pensare che la collettività possa farsi carico di una simile voragine. «La crisi è stata procrastinata non perché qualcuno si è dimenticato – replica Rusconi – ma perché occorre trovare il modo di salvare i servizi di pronto soccorso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA