La “scalata” del Duomo solo per avere foto social: direttamente da Parigi per salire sulla cattedrale comasca

L’inchiesta Il blitz di sabato mattina sui tetti della cattegrale è stato organizzato dal “climber” bergamasco: lui stesso era impegnato a immortalare la bravata

Sul tetto del Duomo per un selfie e un servizio fotografico con cui potersi vantare sui social. Questo è ciò che si cela dietro all’incredibile gesto del quintetto tirato giù a forza dalla cima della Cattedrale, nella mattinata di sabato. E non a caso l’unico italiano del gruppo, un bergamasco esperto del “rooftopping” (per dirla come gli hashtag che affollano le foto di questi scalatori non autorizzati), era armato di attrezzatura fotografica da vero professionista, quando vigili del fuoco e polizia lo hanno fatto scendere per caricarlo su una volante e accompagnarlo in Questura. Dove, assieme ai suoi quattro compagni di scalata, è stato denunciato per invasione di luoghi ed edifici pubblici.

I contatti via social

Una denuncia che i protagonisti della folle mattinata avevano sicuramente messo in conto. Senza, peraltro, preoccuparsene più di tanto.

Nelle immagini scattate dai passanti che hanno allertato le forze di polizia e i soccorritori, si vede distintamente uno dei quattro - un giovane di 22 anni di Nembro, in provincia di Bergamo - che con una macchina fotografica con tanto di teleobiettivo professionale è impegnato a fotografare gli altri compagni di scalata.

I quattro francesi (tutti di Parigi, età compresa tra i 21 e i 26, due ragazze e due ragazzi) sembra che abbiano contattato il bergamasco sempre via social. Utilizzando canali e hashtag noti nel mondo dei “rooftopper” (ovvero coloro che si piazzano in cima i tetti) e degli appassionati di “parkour”, disciplina nata proprio in Francia che consiste nel coprire un percorso superando ostacoli quali muri di cinta, fossi, ma anche tetti e grondaie. E pare proprio che fossero impegnati in una gara di parkour - almeno stando alle testimonianze che raccontano di alcuni dei ragazzi notati correre sui bordi della sommità della cattedrale - quando sono arrivati i mezzi di soccorso.

Sarebbe stato proprio il giovane bergamasco a proporre ai quattro francesi la missione sui tetti del Duomo di Como. E così i quattro sono partiti da Parigi, a bordo di un’auto che chi l’ha vista descrive come discretamente fatiscente, per raggiungere la città di Como. I cinque hanno approfittato del mattino presto, quando il centro città è deserto, per cominciare la loro scalata verso la cima della cattedrale.

La scalata

Sarebbero passati dal Broletto. Non è ben chiaro se siano riusciti a scalare il lato posteriore, nel punto in cui l’edificio medievale si appoggia alla chiesa e crea una sorta di nicchia che consente una scalata più agevole, sta di fatto che i vigili del fuoco sono stati costretti a effettuare un ampio sopralluogo per verificare che la bravata non avesse spostato tegole o creato danni tali da portare a cadute di pezzi dall’alto.

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