L’attacco di Marzorati: «Vergognosi i tagli sullo sport»

Como L’ex campione di Cantù contro la giunta Rapinese. «Così il Comune cancella il futuro dei nostri ragazzi». E accusa il Coni: «Incredibile il silenzio di D’Angelo»

Como

«Le società sportive non hanno bisogno dell’elemosina del sindaco Rapinese, ma piuttosto di supporto autentico, di fondi veri e progetti». È una furia, Pierluigi Marzorati, ex campione d’Italia e d’Europa di basket, presidente di Liba Asd, società creata dai veterani della pallacanestro, ed ex presidente del Coni Lombardia. Il taglio da 184mila a soli 44mila euro l’anno per il contributo dedicato alle associazioni sportive cittadine lo giudica senza mezzi termini «una vergogna: in questo modo il Comune cancella il futuro dei nostri ragazzi».

Leggi anche

A far «ribollire il sangue» (per usare le sue stesse parole) al “Pierlo” sono state le considerazioni a margine dell’incontro sul dono organizzato dalla Fondazione Comasca, laddove Bernardino Casadei, curatore di un libro sul tema del dono, ha parlato del progetto “Dai Como” che aiuta proprio le piccole società sportive comasche, dalle quali nascono «energie sociali ed educative fondamentali per la nostra comunità».

«L’intervento di Casadei - commenta Marzorati - mi ha colpito. Perché non posso credere che un sindaco di una città qual è Como, anziché raddoppiare i fondi per le società sportive decida di ridurli a meno di un quarto. Chi pagano queste scelte sono i ragazzi, che non hanno le strutture dove allenarsi, che rischiano di non avere una società nella quale fare sport, che si vedono ridurre l’offerta garantita dalle piccole associazioni».

Leggi anche

Se il primo pensiero di Marzorati è per i giovani, il secondo va alle condizioni delle strutture sportive comunali in città: non esiste un palazzetto dello sport, ci sono poche palestre omologate per il basket, è scomparsa la piscina olimpionica, lo stadio del ghiaccio è in condizioni quantomeno precarie e pure la piscina di via Del Dos per l’attività delle persone con disabilità è sta chiusa e mai più riaperta. «Io mi chiedo: ci sono Comuni che partecipano ai bandi per ottenere contributi a fondi perduto dallo Stato - prosegue Marzorato - Esiste il “Fondo Sport e Periferie” che prevede più di cento milioni per gli enti locali, ma Como non si muove. È assurdo che la città non abbia un palazzetto, eppure i fondi ci sono: c’erano 6 milioni della Regione per l’intervento di Muggiò, ma il sindaco ha fermato tutto».

Leggi anche

Venerdì Marzorati ha anche chiamato il presidente provinciale del Coni, Niki D’Angelo: «Gli ho chiesto di intervenire per chiedere al sindaco di ritornare sulla sua decisione, mi ha risposto: “ho chiamato, ma mi hanno detto che non ci sono i soldi”. Ma come? Tutto qui? Da una realtà come il Coni non mi aspetto il silenzio di fronte al disinvestimento sullo sport».

Ma l’ex campione della pallacanstro Cantù dei tempi più belli, non vuole «fare solo il disfattista». E da ingegnere ricorda: «A me non mi pagano sulle demolizioni, ma sulle costruzioni. Per cui lancio una proposta: mettiamoci insieme. Facciamo partire un progetto serio per questa città. Un progetto per sistemare l’esistente, cominciare a offrire alle periferie campi all’aperto per poi passare agli impianti coperti, al palazzetto, alla piscina olimpionica. Abbiamo la proprietà più ricca del calcio italiano: coinvolgiamola in termini di know how, idee, progetti. Facciamo rete per creare, anche passando dalla pallacanestro Cantù, una galassia comasca di realtà sportive. Qualcosa ho vinto nella mia carriera sportiva - conclude - e conosco persone che ne sanno più di me su cosa bisogna fare per aiutare i giovani. Allora mi metto a disposizione per vuole impegnarsi davvero».

Leggi anche

© RIPRODUZIONE RISERVATA