Le (poche) risposte date dall’aggressore al magistrato: «Il bimbo? Lo ricordo»

L’interrogatorio Alle domande rivoltegli poco dopo l’arresto Omar Querenzi risponde in modo vago: ancora non si sapeva del cadavere di via Giussani e di quel coccio di vetro che avrebbe portato subito a pensare che quel sangue fosse sulle mani dello stesso aggressore appena fermato

«Ricordo solo in parte il bambino, quello vicino all’ospedale, ma non mi ricordo di averlo aggredito, di avergli fatto del male... Poi non ricordo più niente». Sarebbero queste le parole pronunciate da Omar Querenzi subito dopo l’arresto avvenuto nel primo pomeriggio di giovedì, tra la via Giussani e la via Varesina.

Dietro di sé, sospettano gli inquirenti che stanno indagando sul suo conto e che l’hanno iscritto per l’ipotesi di reato relativa all’omicidio di Giuseppe Mazza, si era però lasciato nel giro di un paio di ore una striscia di sangue da brivido, con il ferimento del bambino con un colpo di bottiglia, la minaccia di un’altra famiglia con figli al seguito, e pure il tentato omicidio – con un coccio di vetro alla gola - di un ventitreenne del Salvador che era uscito di casa per andare in banca a Como. Due ore di paura e morte, interrotte solo dall’arrivo a sirene spiegate delle volanti che l’hanno bloccato e arrestato, su ordine del pubblico ministero Simone Pizzotti che coordina le indagini.

Di fronte al pm che lo interrogava avrebbe fatto riferimento al passato, ai problemi in famiglia, ma di quelle ore avrebbe detto di ricordare solo il bambino di 8 anni. Poi il buio.

Al momento delle manette, tuttavia, nessuno sapeva ancora che lungo la strada seguita da Omar nell’allontanarsi dall’ospedale Sant’Anna raggiungendo Rebbio, c’era anche un morto, trovato con la gola tagliata. Di tutto questo, però, il sospettato non ricorda nulla. Di fronte al pm che lo interrogava avrebbe fatto riferimento al passato, ai problemi in famiglia, ma di quelle ore avrebbe detto di ricordare solo il bambino di 8 anni. Poi il buio. Intanto, l’avvocato che lo assiste, Denise Canu del foro di Como, ha ricevuto ieri la fissazione dell’interrogatorio di garanzia per le accuse già formalizzate di tentato omicidio, lesioni e minacce. Per l’omicidio infatti Querenzi è indagato ma su di lui non grava ancora alcuna misura cautelare.

Il sospettato si siederà di fronte al giudice la mattina di Ferragosto, ovvero domani. Non è ancora chiaro cosa deciderà di fare, se rispondere al gip Walter Lietti oppure se avvalersi della facoltà di non rispondere. Nel primo faccia a faccia con il pm, avvenuto giovedì sera subito dopo l’arresto, aveva parlato per poco più di un’ora ma senza dire nulla ritenuto utile per l’una o l’altra parte.

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