In classe si gela: 14 gradi alla Ciceri. Le lamentele dei genitori da inizio novembre: «Ma di recente la situazione è peggiorata»

DisserviziTemperature sempre più basse, ma spostare i ragazzi non è facile: non ci sono aule. Il preside sollecita l’intervento dei tecnici: «La colpa? Non della caldaia ma dei termosifoni rotti»

A scuola fa freddo, proteste al Teresa Ciceri.

Ci sono classi che fanno lezioni in aula a 14 gradi.

La segnalazione arriva da studenti e genitori. «A metà novembre abbiamo inoltrato le prime lamentele – racconta una mamma dell’istituto di via Carducci, Paola Franco – anche in consiglio di classe, con i professori che confermavano il disagio vissuto dagli studenti. Di recente la situazione è peggiorata, complice le temperature più rigide alle porte dell’inverno. Certe mattine le lezioni sono iniziate con 14 gradi, lontani dai famosi 19 gradi da garantire sempre in ogni classe». Impossibile per mancanza di spazi spostare questa classe terza dove il freddo era davvero pungente.

Doppio sopralluogo

«La nostra è una scuola ospitata da un edificio antico – spiega Vincenzo Iaia, dirigente scolastico del Teresa Ciceri – abbiamo sollecitato più volte l’intervento dei tecnici della Provincia affinché provvedessero a sistemare gli impianti. A quanto abbiamo compreso non c’è un problema strutturale, legato per semplificare alla caldaia centrale. Ma è una questione relativa ai singoli radiatori che non funzionano o sono da aggiustare, con alcuni ambienti che di conseguenza rimangono più freddi».

Sentita la Provincia di Como, l’ente responsabile per le scuole superiori, i tecnici spiegano intanto che le prime segnalazioni sono state inoltrate dalla scuola all’indirizzo sbagliato, alla società che aveva fino all’anno scorso in appalto il servizio calore. Già ieri comunque, inoltrata di nuovo la richiesta sollecitata dalla nostra redazione, i funzionari si sono recati presso l’istituto per effettuare un primo controllo proprio sulla classe terza che più di altre ha protestato. Anche stamattina, prima dell’inizio delle lezioni, è previsto un nuovo sopralluogo per misurare termometro alla mano le temperature interne.

Alcuni genitori in visita al liceo di via Carducci non hanno potuto fare a meno di notare che anche venerdì pomeriggio, in occasione dell’open day fissato tra le 16 e le 19, i riscaldamenti erano spenti. Secondo Villa Saporti non era stata chiesta la proroga per l’accensione dopo la fine delle attività scolastiche.

I nuovi rilevatori

Comunque è un fatto che negli ultimi giorni, senza sole, le temperature si sono fatte molto più rigide nella nostra provincia e non solo al Teresa Ciceri ci sono alunni che cominciano a battere i denti. Spesso gli impianti sono vetusti, in particolare nelle scuole dell’obbligo. Al liceo Volta a novembre la caldaia ha faticato a partire, l’intervento della Provincia ha poi sbloccato la situazione in corsa. Situazione che però resta monitorata dal lato della succursale ex Carducci, proprio di fronte al Teresa Ciceri. Qui i tecnici provinciali hanno installato dei rilevatori per registrare giorno dopo giorno la temperatura, per avere un dato certo basato non soltanto sulle testimonianze di studenti e docenti. Sono comunque in corso diversi interventi da parte della Provincia tesi a garantire il caldo nelle scuole, anche in provincia ad esempio a Longone alla Romagnosi.

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