Nei cimiteri comaschi vietato l’ingresso ai disabili. Quanto lavoro per il nuovo assessore

Il sopralluogo Ieri Maurizio Ciabattoni ha fatto visita alle strutture di Camnago Volta, Civiglio. Dappertutto problemi di accessibilità, poca manutenzione del verde e una scala fatiscente

Basta un solo elemento per far capire quanto la situazione dei cimiteri della città sia insostenibile. Un qualsiasi disabile con problemi di deambulazione che si recasse, ad esempio, al cimitero di Camnago Volta (ma anche a quello di Rebbio per la parte rialzata) avrebbe un solo modo per entrare e pregare sulla tomba dei propri cari: chiamare in comune per chiedere ad uno dei dipendenti addetti ai servizi cimiteriali di raggiungerlo per aprirgli l’apposito cancello (per il resto del tempo sempre chiuso). L’addetto in questione – a questo punto – dovrebbe arrivare a Camnago, aprire, attendere per il tempo della visita alla tomba, e poi richiudere il cancello all’uscita del disabile in carrozzina. Sperando, in quei minuti, che qualcuno non lo chiami per la stessa cosa ad esempio da Rebbio, perché anche in quel caso dovrebbe dire al disabile in carrozzina di attenderlo per poterlo prima raggiungere e poi aprirgli il cancello.

Questa è la situazione dei cimiteri di Como, emersa ieri nel corso della seconda giornata dei sopralluoghi voluti dall’assessore Maurizio Ciabattoni.

La visita ha toccato questa volta il camposanto di Civiglio, quello di Camnago Volta e quello di Lora al pomeriggio. Le problematiche che emergono sono spesso identiche a quelle già evidenziate il giorno prima per Rebbio e Breccia. Ed in generale è lo stato di conservazione dei cimiteri ad essere sconfortante. I problemi di accesso per i disabili sono in quasi tutte le strutture. In alcuni proprio il muoversi è impossibile, come a Civiglio, in altri assai complicato – come a Lora e Camnago Volta – con la “chicca” citata in apertura del cancello chiuso che può essere aperto solo da un addetto in partenza appositamente da Como. Conseguenza, il tutto, della carenza di personale che impedisce ai custodi di essere presenti nei cimiteri in modo continuativo. Sono nove i punti di sepoltura della città e cinque gli assunti con il compito di tenerli in ordine (più altrettanti precari), contro i 19 solo di pochi anni fa. Una coperta corta che non permette di rispondere in modo adeguato a tutte le esigenze. E come al solito ad andarci di mezzo solo le fasce più deboli della popolazione.

Tra l’altro non stiamo parlando di casi rari: proprio a Camnago gli addetti devono fare avanti e indietro per il citato cancello da aprire, per permettere ad una mamma di far visita al figlio deceduto. Una umiliazione ulteriore ed una sofferenza di fronte ad un dramma tanto grande. Il giro di ieri ha permesso di verificare molte altre problematiche presenti nelle strutture visitate. A Civiglio si è presentata una scala interna decisamente da sistemare, mentre a Camnago a farla da padrone sono state le infiltrazioni dal tetto (anche a Lora), a causa di una guaina che è completamente andata. Segni di degrado che portano anche a cedimenti dei calcinacci e al conseguente imbrattamento delle tombe.

Anche qui, come a Civiglio e già a Breccia, sono importanti i cedimenti del terreno in diversi punti dove insistono le tombe, letteralmente sprofondate. Guaio comune a molti cimiteri è quello della vegetazione incontrollata: alberi cresciuti troppo, non mantenuti come dovrebbero, che ora hanno radici che scavano e rompono e rami – molti secchi e malridotti – che incombono sulle tombe sporcando pluviali e ostruendo scarichi. Una situazione al limite su cui bisognerà intervenire al più presto. Il sopralluogo dei cimiteri proseguirà questa mattina con Albate e Camerlata.

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