Non pagano 14 euro e il Comune spegne i lumini: «Bollettini mai arrivati, bastava avvisare»

Cimiteri A Rebbio i residenti protestano per la decisione della Csu: «Nessuno pensa a un problema se in 147 non hanno versato? Dov’è il rispetto per i morti?»

«A noi non è mai arrivata alcuna comunicazione in questi mesi e in tutto il 2022. Magari una mail oppure una telefonata potevano anche farla da Csu... E poi, non viene il dubbio a qualcuno, sindaco compreso, che se 147 persone non pagano, tutte nello stesso cimitero, forse è per qualche altro problema che si è verificato? E la loro risposta è staccare la luce dei lumini dei morti proprio a ridosso della ricorrenza che li ricorda?». C’è indignazione nel quartiere di Rebbio per quanto successo al cimitero del rione e anche per le dichiarazioni del sindaco Alessandro Rapinese, riportate su La Provincia di ieri. Il riferimento è a 147 tombe rimaste senza la luce dei lumini dopo la decisione di staccare la corrente in seguito a bollette non pagate. «Csu ha inviato a tutti le comunicazioni – aveva detto Rapinese – e stiamo parlando di casi di mancati pagamenti per gli anni 2020/2021, quindi significa che c’è stata maggiore tolleranza rispetto a quanto previsto».

Il riferimento era al fatto che il pagamento, come si legge sul sito web di Csu, deve essere effettuato entro il 30 giugno. «Il regolamento parla chiaro e c’è stata tolleranza, a mio giudizio eccessiva, cosa che mi auguro in futuro non avvenga – aveva concluso Rapinese – Csu ha fatto benissimo, anzi avrebbe dovuto farlo prima». E proprio queste parole, cadute sul quartiere già indispettito per quanto stava avvenendo – 147 tombe al buio in un solo cimitero non sono affatto poche – hanno avuto un’eco enorme.

«Mi rendo conto di non essere per il sindaco una cittadina virtuosa come lui vorrebbe. Confermo di non aver guardato sul sito Internet, ma dal 2014 ricevevamo ogni volta il bollettino che abbiamo sempre pagato»

«Noi non abbiamo ricevuto mai alcuna comunicazione da Csu – spiega Simonetta Rho, una residente – E come me anche le altre famiglie del mio condominio. Poi oggi vedo che sono addirittura 147 le tombe al buio. Possibile che tutti abbiano voluto non pagare? La verità è un’altra: i bollettini non sono mai arrivati. Nessuno si è posto però il problema, e siamo nel 2022, di mandare una mail oppure fare anche solo una telefonata. Io lavoro in banca, se un cliente paga sempre e poi all’improvviso non lo fa, alzo la cornetta e lo contatto per chiedere informazioni. Nessuno di noi invece ha ricevuto alcun avviso da Csu».

«Mi rendo conto di non essere per il sindaco una cittadina virtuosa come lui vorrebbe – prosegue la signora Rho – Confermo di non aver guardato sul sito Internet, ma dal 2014 ricevevamo ogni volta il bollettino che abbiamo sempre pagato. Ora non è arrivato nulla. Francamente pensavo che se ci fossero stati problemi qualcuno mi avrebbe contattata». La rabbia aumenta perché Csu non avrebbe garantito, ci racconta la cittadina, la possibilità di riallacciare i lumini entro la ricorrenza dei morti. Questo proprio per l’elevato numero di casi sul tavolo. «Ho sempre pagato tutto ed ora mi staccano il lumino dalla tomba del cimitero? È una mancanza di rispetto per i morti, ma anche per i parenti dei defunti». Tra l’altro, a guardare il sito di Csu, viene data garanzia sull’attivazione dei lumini entro 30 giorni, cosa che non sta avvenendo. E forse anche questo elevato numero di richieste, cui non si riesce a dare risposta, avrebbe potuto sollevare qualche dubbio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA