Operai morti, nessuna traccia di violenza. La conferma è arrivata dall’autopsia

Moltrasio L’esame non ha rilevato segni di traumi sui corpi dei due egiziani. La causa del decesso a questo punto è certa: intossicazione da monossido

L’autopsia, effettuata nelle scorse ore, ha confermato quello che in sostanza già si sapeva.

A causare la morte di Said Salah Ibrahim Abdelaziz, 27 anni, che avrebbe compiuto i 28 al primo di novembre e del compagno di lavoro Said Samir Mohamed Mahmoud, 29 anni, entrambi egiziani e impiegati nel cantiere di Moltrasio in via Ranzato, non è stata alcuna aggressione dall’esterno.

Sui corpi non c’erano segni di violenza e neppure di traumi. Per avere la conferma definitiva del monossido bisognerà attendere che i referti vengano ultimati, ma di dubbi non ce ne sono, come del resto non ce ne sono mai stati.

Le indagini

Ora però si entra in quella fase delle indagini – ricordiamo che sono ben due i fascicoli aperti sulla vicenda – in cui il silenzio la farà da padrone.

Le imprese impegnate nel cantiere sono state tutte sentite, i documenti necessari acquisiti, ed ora si dovranno incrociare i dati e riscontrare le dichiarazioni in attesa di capire chi aveva assegnato ai due carpentieri egiziani (in nero) i lavori all’interno del cantiere.

Al momento, da quanto è stato possibile apprendere, nessuno si sarebbe assunto la responsabilità dell’averli inviati a Moltrasio, però i due sono comunque stati trovati senza vita all’interno di un container del cantiere e i parenti hanno dichiarato agli inquirenti – il fratello di Abdelaziz anche a La Provincia di Como – che lavoravano da giorni alla realizzazione di quel complesso residenziale.

Chi ce li aveva mandati? E con quali contratti?

Intanto, gli effetti personali dei due operai sono stati restituiti alle famiglie: due zainetti contenenti felpe e poco altro. Sono invece stati trattenuti sotto sequestro i telefoni cellulari dei due muratori egiziani. Attraverso anche l’esame di quei contatti registrati si spera di riuscire a ricostruire la storia di questi due giovani lavoratori che in Italia erano arrivati cercando di costruirsi – con il sudore e la fatica delle loro braccia – un futuro.

Due fascicoli

Come dicevamo, sono due i fascicoli che ora sono sul tavolo della procura di Como: il primo – anche in ordine di tempo per l’apertura – riguarda l’ipotesi di reato di omicidio colposo.

Il pm titolare di questa indagine dovrà insomma valutare l’eventuale responsabilità di terze persone nel decesso dei due muratori.

Il secondo fascicolo – anche questo penale – parte dal sequestro preventivo del cantiere e dovrà stabilire eventuali violazioni commesse in riferimento alle norme della sicurezza sul lavoro.

La tragedia dei due operai egiziani a Moltrasio risale alla mattina di mercoledì quando un collega li trovò già senza vita in quel container dove vivevano da giorni.

E dove qualcuno, però, ce li aveva mandati.

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