Ospedali e infinite liste d’attesa: un esame su tre è fuori tempo. Rilanciata l’agenda unica e 10% in più di prestazioni

SanitàLa Regione torna a promettere l’agenda unica e più prestazioni. L’assessore Bertolaso: «Gli ospedali lombardi non dialogano tra di loro»

Il 27% degli esami e delle visite con la lista d’attesa più lunga non rispetta i tempi della prescrizione. Per i nuovi accessi in ospedale la Regione Lombardia torna dunque a promettere l’agenda unica e un 10% in più delle prestazioni. In media il 60% degli appuntamenti di primo accesso viene gestito internamente dagli ospedali.

Così la giunta regionale

Questo è quanto è emerso nella conferenza stampa indetta ieri al Pirellone, presenti il presidente Attilio Fontana, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso e il direttore generale Giovanni Pavesi. In sostanza la giunta ha approvato un provvedimento per accorciare i tempi d’attesa, a partire dalle prestazioni con la fila più lunga. Ovvero: la prima visita oculistica, dermatologica, ortopedica, neurologica, cardiologica, diabetologica, l’ecocolordoppler cardiologico, l’ecografia bilaterale alla mammella, l’ecoaddome completo, l’ecocolor ai tronchi sovraortici. Visto che rispetto al 2019 le prestazioni fornite nel 2022 sono il 10% in meno è stato finanziato un blocco di visite ed esami aggiuntivi.

I pazienti che hanno trovato posto oltre i termini, avendo in mano le ricette che prevedevano interventi urgenti, verranno richiamati dagli ospedali. A tal proposito «quasi il 30% di queste prestazioni va oltre i tempi segnati sulle prescrizioni» ha detto Bertolaso. Quindi la Regione è al lavoro per migliorare il sistema di prenotazione. «Le agende delle strutture e degli ospedali spesso non si parlano – ha detto l’assessore – tra il call center e i singoli sportelli. In media il 60% delle prestazioni di primo accesso è prenotabile, il resto è gestito internamente». Ci sono enti che aprono le agende solo per il 14%. Non rientrano in queste statistiche fornite dalla Regione i controlli per i pazienti cronici, i malati seguiti direttamente dai vari istituti.

Ora comunque il Pirellone chiede a tutti gli enti sanitari di condividere le agende. Garantendo controlli a campione, anche sulle ricette firmate dai medici di medicina generale che spesso forzano i tempi per ottenere un posto per i loro assistiti.

Questo in estrema sintesi è il piano per tagliare le liste d’attesa nel breve tempo, altre misure, hanno promesso Fontana e Bertolaso, seguiranno nei prossimi mesi.

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I tentativi naufragati

Non si può però fare a meno di notare che alle elezioni regionali manca poco e che il nodo delle liste d’attesa e dell’agenda unica strozza da anni la nostra sanità. In primavera l’ex assessore e vicepresidente Letizia Moratti sul sistema di prenotazione prometteva di raggiungere all’incirca gli stessi obiettivi. Ad un unico sistema di prenotazione davvero aperto però non si è mai arrivati. Basta navigare sul fascicolo sanitario o chiamare il call center per averne prova. Ieri abbiamo tentato senza successo di prenotare una Tac a Como tramite il portale e il centralino. L’operatore ci ha suggerito di domandare direttamente agli ospedali del territorio.

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