Piscina di Muggiò, Maiocchi insiste: rischio causa se il Comune dirà di no

L’impianto In settimana il sindaco incontrerà l’azienda comasca che ha studiato il progetto: «Se dovesse essere bocciato, valuteremo il da farsi. Da parte nostra c’è stato un investimento»

Piscina di Muggiò, il sindaco Alessandro Rapinese incontra Nessi & Majocchi:l’amministrazione comunale ha convocato una riunione settimana prossima con l’impresa costruttrice che ha disegnato il progetto pubblico-privato per ricostruire la vasca olimpionica chiusa da tre anni. A Palazzo Cernezzi le bocche sono cucite, ma il programma elettorale del gruppo Rapinese parla chiaro. La promessa è fermare la riqualificazione totale dell’impianto per fare subito delle manutenzioni utili a riaprire più in fretta la piscina. Su questo punto il sindaco si è molto speso in campagna elettorale.

Dopo la nomina del segretario

Nei giorni scorsi Rapinese ha spiegato di dover attendere la nomina del nuovo segretario generale per un «parere tecnico legale». Nomina e parere sono arrivati ed ora l’amministrazione intende comunicare le sue scelte ai costruttori.

«Serve un impianto a norma, con un progetto radicale e di qualità»

«È chiaro che noi speriamo che il nostro progetto vada in porto, ci crediamo – dice Angelo Maiocchi, titolare dell’impresa costruttrice – nella speranza che il Comune abbia fatto una riflessione per esempio sul tema dell’efficienza energetica, avendo come alternativa manutenzioni a tempo soltanto determinato. Serve un impianto a norma, con un progetto radicale e di qualità. L’importante però è che si risolva il nodo piscina. La vasca olimpionica chiusa da tre anni non giova a nessuno». Il «parere tecnico legale» serve anche a tutelare il Comune.

Rischio di causa

Se l’amministrazione dovesse bloccare il progetto già votato dalla precedente giunta c’è il rischio di esporre la città a cause e ricorsi. «Valuteremo – dice Maiocchi – di sicuro abbiamo fatto un investimento. La progettazione ci ha tenuti impegnati anche solo in termini di tempo e di idee. Alla luce delle decisioni del Comune faremo le nostre scelte. Dico nostre perché non siamo soli, il progetto nasce dal raggruppamento di più aziende con le quali dobbiamo dialogare».

Più di 12 mesi per ricevere una risposta alla proposta di rifacimento

La proposta per il rifacimento della piscina è stata protocollata dalla Nessi & Majocchi insieme a Icccrea leasing e Myrtha pools nel febbraio del 2020. Ci sono voluti più di dodici mesi per ricevere una risposta. Il via libera della giunta è arrivato nell’aprile del 2021. Il lungo iter burocratico non è ancora arrivato alla gara, d’ambito internazionale, sulla quale i proponenti avrebbero una sorta di corsia preferenziale. La riqualificazione, con rate ventennali, costa 7,8 milioni di euro.

Già prima delle elezioni l’orizzonte temporale si era molto spostato. La gara non è una procedura breve, i cantieri se tutto va bene durano almeno dodici mesi. È poco credibile ormai sperare di finire tutto entro la prima metà del 2024.

Il sindaco sceglie il silenzio per ora

Chiesto un commento, il sindaco per ora preferisce lavorare in silenzio. Nel suo programma però si legge che «prima di dare l’ok definitivo al costosissimo mega progetto di ristrutturazione» l’intenzione è «verificare se sia possibile rimettere rapidamente in funzione la piscina con un adeguato investimento». Sempre sulla piscina invece il documento unico di programmazione appena approvato dalla giunta è più sfumato, parla di «verifica degli interventi da realizzare sulle strutture».

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