Poliziotta positiva all’alcol test, condannati i colleghi per aver cercato di coprirla: è successo in Ticino

Confine Gli agenti eseguirono l’esame al posto della donna per “salvarla” dopo un incidente che l’aveva vista protagonista

A due passi dal confine, lungo l’autostrada A2, un incidente con protagonista una poliziotta - allora impiegata presso la gendarmeria della polizia cantonale e in seguito licenziata - si è trasformato in un caso giudiziario, su cui ieri il procuratore generale Andrea Pagani ha messo un punto fermo, dando corso a quattro decreti d’accusa, riconducibili a quattro poliziotti inclusa la protagonista della vicenda.

Tutto è nato dal fatto che la donna era stata sottoposta, dopo l’incidente avvenuto allo svincolo di Mendrisio, all’alcoltest, risultandone poi positiva. Da qui la condanna ad una pena pecuniaria (sospesa) per due anni di 90 aliquote giornaliere oltre a una multa e al pagamento delle spese giudiziarie.

La novità dell’ultima ora sta nel fatto che a due agenti della polizia cantonale intervenuti sul luogo del sinistro è stato contestato il reato di tentato favoreggiamento. Il primo per avere eseguito l’alcoltest al posto della collega e comunicando quindi l’esito negativo alla gendarmeria stradale. Il secondo per avere anch’egli fornito «la medesima erronea informazione al reparto di polizia competente».

«Circa mezz’ora più tardi entrambi gli agenti hanno comunque desistito dal loro tentativo di eludere i controlli, sottoponendo spontaneamente la collega all’alcoltest e comunicando l’effettivo esito positivo scaturito in seno alla scala gerarchica - si legge nella nota della cantonale -. Per l’agente che ha eseguito l’alcoltest al posto della protagonista dell’incidente è stata proposta una pena di 45 aliquote giornaliere, oltre al pagamento di una multa e delle spese giudiziarie. Nei confronti del secondo agente la pena è stata fissata in 15 aliquote giornaliere». Nei guai anche il loro superiore in servizio quella sera per tentato favoreggiamento: avrebbe infatti cercato di sottrarre ai primi atti di inchiesta il collega che aveva effettuato l’alcol test sulla donna, trattenendo l’etilometro senza consegnarlo agli inquirenti fino al giorno successivo.

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