«Rapporti privilegiati con un ’ndranghetista». Commissariata la Schenker: l’indagine partita da Guanzate

La sede comasca della multinazionale in affari con un condannato per ’ndrangheta. Il Tribunale la sottopone ad amministrazione giudiziaria

Un carico di droga fermato all’estero e nascosto tra i bancali di un tir caricato in quel di Guanzate. È iniziata così l’indagine del reparto operativo dei carabinieri di Como e della Guardia di finanza di Milano che, ieri mattina, ha portato i militari a notificare alla multinazionale Schenker un provvedimento di amministrazione giudiziaria. La Spa italiana della multinazionale tedesca, in buona sostanza, è stata di fatto “commissariata” dalla magistratura per l’omesso controllo di cui sono sospettati i vertici della sede di Guanzate.

L’accusa è, in buona sostanza, quella di aver affidato a un pregiudicato condannato in via definitiva per associazione mafiosa, nonché sottoposto a misure di prevenzione antimafia e legato stabilmente - secondo l’accusa - ai clan della ’ndrangheta, numerosi trasporti nell’ambito della logistica attraverso la società della convivente del pregiudicato, società peraltro sottoposta da anni a interdittiva antimafia.

L’operazione dei carabinieri di Como e dei finanzieri di Milano ha portato anche a un secondo provvedimento di amministrazione giudiziaria, così come previsto dal codice antimafia, per un’altra società: la Aldieri Autotrasporti di Milano, pure questa in affari - secondo la ricostruzione dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia - con il guanzatese legato ai clan della ’ndrangheta.

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