Rifiuti, la raccolta in città non va. Si differenzia sempre meno

Ambiente Persi in quattro anni 3,6 punti: si torna ai livelli del 2014. L’ex assessore: «Ripartire i costi in base a quanta immondizia si produce»

Sulla raccolta differenziata in città abbiamo fatto qualche passo indietro: persi 3,6 punti percentuale in quattro anni. Siamo tornati ai livelli di dieci anni fa, quando era stato avviato li nuovo sistema di raccolta. A Como differenziamo circa 25mila tonnellate di pattumiera l’anno, mentre l’indifferenziata pesa circa 12mila tonnellate e mezzo. Significa che più o meno un rifiuto su tre non viene smaltito correttamente. Il calcolo comprende non soltanto le utenze domestiche, ma tutto, dagli ingombranti ai medicinali.

I dati sono comunali. Prima della nuova raccolta differenziata che dal 2014 ha introdotto la frazione organica, Como differenziava circa il 33% dei rifiuti. Oggi l’equilibrio della bilancia è l’esatto contrario, siamo attorno al 67%. Un dato in linea con lo scorso anno spiega Aprica, la società che fornisce il servizio. Sempre stando alle cifre pubblicate dal Comune nel 2021 questa percentuale era pari al 69,8%, nel 2020 al 70,1% e nel 2019 al 70,6%. Quindi abbiamo perso 3,6% in quattro anni. Sempre tornando al 2014 alla fine dei primi sei mesi di sperimentazione della raccolta con l’organico la percentuale di differenziata in città era già salita al 65%.

Accompagnare e incentivare

«Serve una campagna d’informazione – suggerisce Bruno Magatti, dieci anni fa assessore con delega alla gestione dei rifiuti – la cittadinanza va accompagnata, incentivata. Da luglio con il nuovo bando si è deciso di ridurre ad un solo ritiro settimanale l’indifferenziata e penso sia corretto. Le campagne di controllo mettono in luce che nel sacco grigio ci finisce circa il 60% di rifiuti in realtà riciclabili».

Rivedere i criteri di spesa

Molte mamme però fanno notare che così i pannolini dei bambini restano in casa tutta la settimana, con il caldo estivo; nei grandi condomini, il fatto potrebbe rappresentare un problema non secondario. In altri Comuni c’è un sacco dedicato. «Per ridurre l’indifferenziata bisogna guardare anche alla città turistica – consiglia sempre Magatti – alle case vacanze con ospiti stranieri. Inoltre sarebbe un fatto di giustizia attribuire i costi in relazione ai servizi ricevuti e alla quantità di rifiuti prodotti. I nuovi passaggi dedicati ai commercianti in centro da luglio sono buona cosa, ma la spesa non dovrebbe ricadere sull’intera collettività».

Bar come il Krudo in piazza Volta sono contenti del nuovo passaggio, soprattutto per i vetri. Detto che negli ultimi fine settimana non ci sono ancora state le consuete polemiche sulla movida che al mattino lascia a volte uno stuolo di bicchieri e bottiglie. «Per i negozi d’abbigliamento è più importante il ritiro della carta – spiega Marco Cassina, presidente di FederModa e titolare di Peter Ci in piazza del Duomo – Adesso è tre volte alla settimana, ben venga un lunedì in più. Al sabato, una giornata confermata, in realtà lo usiamo poco perché non arrivano consegne, niente scatoloni. Il problema invece resta la sera. Dobbiamo infatti esporre le cataste entro le 19.30, dovendo chiudere le serrande intorno alle 19. Ma il furgoncino passa anche la mattina e così gli scatoloni rimangono in centro anche orario cena e prima serata».

Nel frattempo al centro di via Somigliana dalle 8 alle 16 è in corso la distribuzione dei sacchiper la raccolta differenziata. Solo nei primi due giorni erano stati distribuiti più di 3mila kit.

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