Sanitari non vaccinati: sospesi in 150
Medici e infermieri, ma anche tecnici

I dati definitivi degli Ordini professionali, nell’elenco anche gli psicologi - Soltanto uno tra i dottori di base. E numeri molto bassi all’interno dei principali ospedali

Sono 45 i medici comaschi sospesi perché non vaccinati, 13 i farmacisti, 53 gli infermieri, una ventina gli psicologi e una ventina i tecnici sanitari.

Varato lo scorso primo aprile, l’obbligo vaccinale per i sanitari ha impiegato mesi prima di diventare efficace. I controlli lenti e macchinosi si sono fatti attendere e nell’ultima fase sono passati in capo direttamente agli ordini professionali.

A dicembre, con la scadenza imminente della terza dose per i sanitari, sempre obbligatoria, sono arrivate centinaia di segnalazioni agli ordini con la richiesta di fare accertamenti su posizioni da sanare, per la precisione 360 verifiche per i medici e più di un centinaio per i farmacisti. Oggi le operazioni di controllo sono terminate e la campagna vaccinale tra gli operatori della sanità può dirsi conclusa.

Sono diventati 45 i medici inadempienti, sospesi formalmente dalla loro attività, a fine anno erano 32 e poco dopo erano scesi a 25 perché alcuni ci avevano ripensato e si erano fatti vaccinare. Di questi l’Ats Insubria sottolinea che c’è un solo medico di medicina generale, gli altri sono specialisti o liberi professionisti. Gli infermieri fermati salgono a 53 quando sempre a fine anno era poco meno di una cinquantina. I farmacisti sospesi da sette diventano 13. Tutto questo è il frutto di circa 1.500 richieste d’accertamento emesse dell’Agenzia per la tutela della salute.

Tutti gli ordini professionali ribadiscono che in molti casi sono stati sospesi anche professionisti già in pensione, oppure residenti all’estero e che il bacino dei sanitari no vax è dunque ristretto. In realtà la platea è più ampia. Intanto, negli ospedali pubblici comaschi dell’Asst Lariana le sospensioni sono state 14, a Villa Aprica 4 con soli infermieri interessati mentre sono 2 i sanitari lasciati a casa dal Valduce, 4 i sospesi nell’Ats Insubria.

E poi c’è un lungo elenco di altri ordini professionali che in particolare nell’ultima fase devono provvedere alle sospensioni. Sono interessati dall’obbligo veterinari, operatori socio sanitari, assistenti alla poltrona, eccetera. Per esempio, l’Ordine dei tecnici sanitari, che comprende per esempio fisioterapisti, igienisti dentali, podologi, terapisti, assistenti sanitari, dietisti e tecnici ortopedici o radiologi, ha sospeso una ventina di addetti. L’Ordine degli psicologi invece per mesi di fatto non ha sospeso nessuno, perché durante le ondate Covid le sedute con i pazienti sono diventate online, quindi a distanza e non in presenza. Ma decreto alla mano la vaccinazione è una condizione comunque essenziale all’esercizio della professione, il possibile demansionamento è decaduto e dunque sono partite circa 400 sospensioni in Lombardia di cui una ventina dirette verso psicologi comaschi. Quindi in totale la somma dei sanitari sospesi raggiunge quasi le 150 unità.

Venendo ai dati di giornata, ieri sono stati tracciati a Como 356 nuovi positivi, con un tasso di positività in Lombardia che da giorni si è attestato attorno al 7,5%. Prosegue il calo dei ricoveri nei reparti, in provincia di Como i malati positivi sono confinati quasi solo al Sant’Anna che ha in corsia ancora un’ottantina di infetti di cui due in terapia intensiva.

I decessi comunicati ieri a livello regionale sono stati 59 , di cui 6 in provincia di Como. La curva delle vittime purtroppo scende ancora con lentezza.

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