Sant’Agostino, primo test paratie
Dopo 5mila giorni dall’inizio lavori

Il completamento slitta a ottobre 2022 - Ieri i pannelli sono stati alzati dal lato di Sant’Agostino: un’operazione manuale definita «semplice e rapida». IL VIDEO

Ieri pomeriggio, per la prima volta e alla presenza delle autorità, le paratie sono state innalzate dal lato di Sant’Agostino, nel tratto di lungo lago verso la funicolare.

Gli operai hanno sollevato alcuni cassetti tra il marciapiede e la carreggiata in viale Geno e, in una manciata di minuti, hanno estratto e montato alcuni moduli delle barriere. Sono strutture (come ovvio ermetiche), di acciaio e alluminio, da agganciare l’una all’altra stringendo delle viti.

L’operazione è stata descritta come semplice e rapida. È comunque manuale, non ci sono pulsanti o comandi elettrici e automatici.

In vista di una esondazione, i volontari della protezione civile arriveranno per preparare le passerelle, attivandosi per alzare le paratie. Magari anticipando alla sera prima, in caso di forti piogge e previsioni molto allarmanti. Questo non vuol dire che gli operai dovranno, ogni volta che sarà necessario, aprire tutti i moduli delle paratie fino ai giardini: le barriere possono essere estratte anche solo dove serve. Per esempio in piazza Cavour, che è il punto più basso di tutta la riva. Le paratie raggiungono un’altezza massima di un metro e trenta. E questa sarà l’altezza della protezione dalle esondazioni, almeno nel punto più basso della riva che come detto è davanti a piazza Cavour. Agli estremi, come ad esempio in Sant’Agostino, c’è qualche decina di centimetri di margine in più. Il tratto di lungolago che verrà difeso dalle paratie una volta conclusi i lavori l’anno prossimo interessa in tutto 600 metri.

https://www.laprovinciadicomo.it/videos/video/paratie-il-test_1051800_44/

Verso piazzale Sant’Agostino le paratie sono dette a scomparsa. Scompaiono infatti sotto la superficie del suolo, sistemate dentro grandi cassetti al lato della strada. Così solo la passeggiata e le panchine che guardano il lago si ritroveranno eventualmente sommerse dall’acqua esondata, mentre carreggiata, case e piazze saranno in salvo.

Invece verso piazza Cavour le paratie, non ancora posate, sono definite a libro perché hanno un’altra tipologia d’apertura. In questo caso le barriere verranno collocate più vicine al profilo del lago, una volta che lo spiazzo della passeggiata verrà ampliato fino alle attuali palancole che si vedono spuntare dall’acqua.

Le paratie, anche dopo la conclusione delle opere idrauliche dovranno essere ciclicamente testate, nel contratto per la loro realizzazione è compresa la manutenzione del sistema difensivo.

I collaudi tecnici, secondo la Regione, dovranno essere annuali. Come anticipato dal nostro quotidiano l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori, in visita ieri in città per il primo test ufficiale alle paratie, ha confermato che in mattinata la giunta regionale ha approvato un ulteriore finanziamento sul capitolo, più di due milioni di euro. Fondi che servono perché, nel tratto centrale degli scavi, la direzione lavori ha trovato un fondale più duro del previsto e per fissare le palancole è necessario ricorrere a una nuova tecnologia più costosa. Difatti le paline invece di essere conficcate nel fondale verranno avvitate.

È possibile (valuteranno i tecnici, come ha detto l’assessore), il ricorso a una variante in corso d’opera. I maggiori finanziamenti, circa 600mila euro, servono anche a realizzare altri parapetti in stile storico, quelli originali infatti non bastano per coprire tutto il lungolago.

Il problema del fondale più duro, secondo Regione non preventivabile, sposta il completamento dei lavori da aprile a ottobre 2022. E quindi c’è, se tutto va bene, un altro anno di lavori sul lungolago.

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Eco di Bergamo Paratie: il test