Scandalo Sant’Elia: «Basta con l’asilo oppure non lo salveremo»

Via Alciato L’edificio razionalista chiuso e nel degrado. Il Comune prende tempo. Terragni: «Così va in rovina». Architetti: nuova destinazione. Gaddi: cederlo a un ente

L’asilo Sant’Elia va in rovina, ma il Comune ha fatto sapere che a breve non ha modo di intervenire. Gli architetti propongono: «Va cambiata la destinazione, non più un asilo». Questa amministrazione, ha detto il sindaco Alessandro Rapinese in diretta a Etv, «non ha soluzioni nel breve» per riaprire il gioiello razionalista disegnato da Giuseppe Terragni. Secondo il primo cittadino ci vorrebbero troppi soldi, in una città già impegnata su molti fronti.

«Sta andando in rovina – denuncia Attilio Terragni, nipote del maestro dell’architettura – Ci sono i giochini dei bambini ancora abbandonati in giardino, gente che scavalca dal retro, i volantini della festa di Natale del 2018 appesi sui vetri, i rifiuti fuori dalle porte. Almeno facciano un po’ di pulizia. Il cantiere partito durante la precedente amministrazione, che ha fatto danni, è lì fermo. I turisti fanno la foto alle reti arancioni dei lavori in corso...».

Il dibattito

«Bisogna avere il coraggio di cambiare la destinazione – dice Margherita Mojoli, presidente dell’Ordine degli architetti – il problema infatti è tutto legato alla funzione data all’edificio. Normative e leggi sulla sicurezza impongono all’asilo vincoli molto restrittivi, per cui lavori di riqualificazione snaturerebbero la bellezza dell’edificio. Bisogna farci altro, continuando a vivere lo spazio. Perché solo gli spazi utilizzati si conservano nel tempo».

Senza i bambini, l’asilo è vuoto. Nell’aprile del 2019 a seguito del sopralluogo di tecnici esterni il Comune ha deciso per ragioni di sicurezza di chiudere. Le pregiate e pesanti contro soffittature, in sostanza, non rispondono alle regole dei normali asili. Gli assessori ai Lavori pubblici Maurizio Ciabattoni e alla Cultura Enrico Colombo a inizio mandato hanno comunque confermato l’intenzione di lasciare dentro al Sant’Elia bambini e maestre.

«Sembra che i bambini siano scappati per un allarme e che da allora tutto sia rimasto così – racconta l’architetto Paolo Brambilla, con lo studio proprio a pochi passi, in via Alciato – Bisognerebbe almeno tenerlo in ordine. La priorità è la conservazione del monumento, che vince rispetto alla funzione. Serve trovare il modo di riqualificarlo, bene, senza fare danni come successo dopo la chiusura. Occorre affidarsi ad esperti, non basta l’ufficio tecnico. I bambini potranno lo stesso visitare l’edificio per altre attività. Ma non ha senso intestardirsi con l’asilo, lasciando la struttura abbandonata».

«Il Sant’Elia è l’asilo più bello del mondo, io credo che il Comune non possa occuparsene. Per capacità interne, non solo per l’aspetto finanziario. La gestione deve passare da un ente terzo, dal Fai, dal Politecnico»

«Il Sant’Elia è l’asilo più bello del mondo – commenta Sergio Gaddi, consigliere regionale ed ex assessore alla Cultura a Palazzo Cernezzi – io credo che il Comune non possa occuparsene. Per capacità interne, non solo per l’aspetto finanziario. La gestione deve passare da un ente terzo, dal Fai, dal Politecnico. La priorità resta il monumento. Non si può pensare di stravolgere quel gioiello per volerne fare a tutti i costi un asilo. Non ha senso. Diventi il museo di sé stesso. Aperto anche ai bambini con attività ludiche, culturali. Ma cerchiamo di fare qualcosa per salvarlo».

«Dai banchi dell’opposizione Rapinese prometteva di risolvere i problemi schioccando le dita – così Claudio Borghi, senatore della Lega, già consigliere comunale – e invece oggi rimanda a data da destinarsi. Il Sant’Elia può rientrare in un circuito museale ed espositivo sul Razionalismo».

«Per la Casa del fascio l’iter al ministero non è semplice, ma sono testardo. Durante il precedente governo sono state stanziate le risorse nella legge di bilancio, mezzo milioni ogni anno. Dobbiamo però quantificare altre somme per le manutenzioni ordinarie, da fare una volta trasferita la Guardia di finanza».

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