Gli ultras del Modena beffano la Questura: scontri in pieno centro prima della partita, nonostante la città blindata (qui il video)

La giornata Un gruppo di modenesi scende dal treno a Borghi e sfugge al controllo delle forze dell’ordine - Sassaiola sulla polizia, poi il “contatto” con i comaschi lungo viale Varese. Per fortuna non risultano feriti

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Como

Botte da orbi ieri prima dell’avvio della partita casalinga del Como tra i tifosi di casa e un drappello di ultras ospiti (un’ottantina circa), sfuggiti alle maglie dei controlli delle forze dell’ordine.

In una giornata in cui erano attesi all’incirca 500 modenesi, tutti in pullman e tutti dirottati a Lazzago, da dove altri autobus di Asf avrebbero provveduto al loro trasferimento scortato fino allo stadio (e ritorno, secondo una formula ormai piuttosto consolidata), un gruppo di modenesi ha scelto il treno, salendo a Rovello Porro su un convoglio di Trenord e scendendo alla stazione Borghi, dove ad aspettarli non c’erano agenti.

Rissa fuori dallo stadio a un’ora dal fischio d’inizio di Como-Modena.

Erano circa le 13 e da lì il manipolo di ultras ha imboccato cantando via Sirtori. Erano tutti “armati” di bastoni - quelli che in teoria dovrebbe servire a reggere le bandiere - ma che, sempre secondo i bene informati, erano anche stati opportunamente “chiodati”, e non perché qualcuno ci appendesse una coccarda. Da via Sirtori, il gruppo ha preso la strada di Porta Torre raggiungendo poi viale Varese, dove si è registrato un primo contatto con qualche avanguardia del tifo casa.

Il contatto non è stato stato casuale, se è vero, come è vero, che già da un paio d’ore gli ultras del Como avevano organizzato una sorta di servizio di “ronda” per monitorare il centro città e verificare l’eventuale presenza di qualche “nemico”. Di fatto, poco dopo il primo contatto, le due fazioni sono arrivate allo scontro vero e proprio all’altezza del varco di via Cinque Giornate. Una cinquantina in tutto i tifosi coinvolti nel corpo a corpo, fermato dall’arrivo della polizia e degli uomini del reparto Celere di Milano, che e a quell’ora erano già dislocati tra via Recchi e lo stadio in assetto antisommossa.

Pare che se le siano suonate per bene, anche se il confronto è durato pochi minuti: risulta che tre agenti delle forze dell’ordine siano stati colpiti da pietre volanti, senza che per fortuna nessuno si sia fatto davvero male (non si sono resi necessari trasferimenti al pronto soccorso, i tre hanno ripreso normalmente servizio).

Il resto della giornata finisce in archivio senza ulteriori incidenti: al termine della partita i tifosi del Modena sono rimasti chiusi in curva fino alle 18, quando - caricati di nuovo sui pullman di linea - sono stati riaccompagnati a Lazzago. Insulti, sfottò, gestacci, ma al di là del solito folclore la situazione è rimasta sempre sotto controllo.

Scontata anche la piccola coda delle polemiche innescate dai soliti automobilisti (anche ieri tantini, vista la bella domenica di sole) arrabbiati per i rallentamenti causati dalla chiusura di via Recchi per i minuti (pochi) necessari a fare uscire i modenesi.

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