Sempre meno treni a Como Lago: «Nessuno pensi di fermarli a Borghi»

Trasporti Già da qualche mese due corse partono da piazzale Gerbetto per motivi di sicurezza. Da Spallino a Coerezza: «Sarebbe sbagliato cambiare». L’assessore Colombo: «Non lo faremo»

Meno treni partono e arrivano a Como Lago, all’orizzonte resta l’ipotesi di arretrare la linea a Como Borghi.

Da ormai qualche mese due corse mattutine molto frequentate non partono più da Como lago, ma direttamente da Como Borghi alle 7.10 e alle 7.51.

Il motivo, come ha più volte avuto modo di spiegare Trenord, è legato alla sicurezza dei viaggiatori. A quell’ora infatti tantissimi studenti in attesa sulle banchine di Como Borghi vedono sfilare a poca distanza i convogli partenti dal capolinea verso Milano. Un fatto molto pericoloso che verrà risolto forse del tutto con un nuovo sottopassaggio, la cui costruzione però è in programma non prima del 2025.

Corse cancellate

Oltre a queste due corse, però, con una frequenza davvero rilevante succede che alcuni treni per ragioni tecniche partano anch’essi direttamente da Como Borghi, oppure al ritorno si fermino anzitempo senza arrivare fino alla stazione a lago. Si tratta di guasti, secondo Trenord, non esiste nessuna volontà di retrocedere la linea, non è un’ipotesi all’ordine del giorno. E però è vero che questi disagi sono numerosi, anche martedì tre corse sono partite e arrivate addirittura solo a Camerlata, mentre una è stata cancellata. Qualcuno in città gioisce, perché deve attendere meno tempo davanti alle sbarre dei passaggi a livello chiuse, per esempio dietro al Duomo e al Comune. Altri invece fanno notare al contrario che così la città perde un servizio in riva al lago.

«C’è sicuramente un motivo per cui uno dei treni più utilizzati dai comaschi per Milano – scrive l’ex assessore Lorenzo Spallinosu Twitter - quello delle 07.46, parte da Borghi e non da Como Lago? Ma sicuramente è il motivo sbagliato. Ci vogliono 20 minuti a piedi da Lago a Borghi».

«La stazione a lago serve una parte importante della città - commenta Cesare Coerezza, architetto ed esperto di trasporti – è utile ai lavoratori e agli studenti, ma anche a tantissimi turisti. Da anni si parla del desiderio strisciante di retrocedere il capolinea, per varie ragioni. Non solo per i tempi d’attesa ai passaggi a livello, ma anche per le pendenze, in passato i convogli faticavano a risalire. Sarebbe comunque un peccato, il nodo trasporti a lago è prezioso. Unisce i treni, la funicolare, il molo e soprattutto la stazione dei bus». Stazione dei bus che almeno stando ai programmi elettorali in futuro potrebbe venire trasferita in San Giovanni.

Una porta turistica

«A San Giovanni o in un’altra sede, vedremo – commenta Enrico Colombo, assessore all’Urbanistica e alla mobilità – il problema è il traffico che movimentano i bus, molti de quali non hanno ragione di transitare da lì. Abbiamo già avvisato Asf, nell’attuale stazione dei bus installeremo un infopoint. Quanto alla stazione dei treni per noi Como lago è una porta d’accesso turistica e non vogliamo rinunciarci, è la nostra metro leggera. Dobbiamo piuttosto fare di tutto per risolvere il problema dei tempi d’attesa ai passaggi a livello, sono estenuanti. Non è un tema in capo a noi, ma continuiamo a lavorare per trovare una soluzione».

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