Si indaga su tangenti al ministero: «Regali all’ex ministro Bussetti»

L’inchiesta In un fascicolo a Roma compare il nome del provveditore di Como: non è indagato

Un’indagine della procura della Repubblica di Roma coinvolge - sia pure indirettamente e senza alcuna contestazione di natura penale - l’attuale provveditore agli studi di Como Marco Bussetti che, come noto, fu ministro della Pubblica istruzione dal primo giugno del 2018 al 5 settembre del 2019. L’inchiesta, chiusa da poche settimane, riguarda alcuni episodi di corruzione negli appalti ministeriali e ruota attorno a due figure principali, vale a dire l’ex capo dipartimento del ministero dell’Istruzione Giovanna Boda e l’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, accusato di avere elargito, negli anni, denaro ed utilità per ottenere gare per 23 milioni di euro. Un’informativa della Guardia di finanza cita il contenuto di una intercettazione ambientale: «Per me fate quello che volete», dice l’ex capo dipartimento Boda. Secondo le fiamme gialle questa come altre intercettazioni metterebbero in luce «l’ingerenza che Bianchi di Castelbianco» aveva “nell’attività istituzionale del Ministero» e in particolare sulla «ripartizione dei fondi relativi alla legge 440».

«In particolare, assume rilievo la circostanza che il beneficiario di fondi pubblici non soltanto partecipi alle riunioni relative a tale ripartizione - scrivono gli inquirenti -, ma che abbia potere decisionale, avendo Boda rimesso a lui e ad un altro indagato «la decisione finale».

«No, io guarda non ci sto capendo più niente per me fate quello che volete», dice l’ex capo dipartimento rivolta ai due che «pertanto, si occuperanno della ripartizione dei fondi, fornendo all’allora Capo Dipartimento un elenco con l’indicazione di tutto ciò che è stato fatto. Da ultimo Boda rimette all’imprenditore e all’altro indagato la decisione finale: “basta che vi mettete d’accordo voi con i soldi”».

L’indiretto coinvolgimento dell’ex ministro Bussetti - che, come detto, non è indagato - riguarderebbe il fatto che la stessa Giovanna Boda avesse utilizzato una parte del denaro che le arrivava dall’imprenditore Bianchi di Castelbianco, per fargli qualche regalo, come emerge da altre intercettazioni. «Sono appena passata a ritirare il tuo vestito. È pronto, sarà bellissimo. Appena ci incrociamo te lo porto», scrive Boda al ministro. Agli atti ci sono anche le prenotazioni per un weekend al mare a Pasqua 2019, anche se poi - a quanto pare - il ministro non volle o non ebbe modo di beneficiarne. AI pm di Roma, Giovanna Boda ha riferito di avere patito, in quel periodo, gli effetti di una cura che la portò «ad avere forti comportamenti compulsivi, depressione e alterazione della realtà».

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