Sindaco in Regione per le piscine di Muggiò: servono più soldi per i lavori

Piscine Rapinese alla ricerca di fondi aggiuntivi per sbloccare l’impianto. Intanto sfuma il progetto per la copertura della vasca della Como Nuoto

Con le piscine la nostra città è sempre nei guai. E ora l’amministrazione comunale per la vasca di Muggiò bussa in Regione alla ricerca di fondi aggiuntivi, mentre in viale Geno la copertura è ormai sfumata. Casate è al completo e la Sinigaglia ha bisogno di manutenzioni da più di dieci anni, quanto a via del Dos l’impianto è chiuso.

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Come noto la nuova giunta è al lavoro per cercare di risolvere il nodo della piscina olimpionica, chiusa dal luglio 2019. La precedente amministrazione, dopo molti ritardi, prima dell’estate era pronta a bandire un progetto pubblico-privato. Circa 9 milioni di euro insieme alla ditta Nessi&Majocchi, la stessa che ha realizzato la vasca nel 1978. Secondo la nuova amministrazione sarebbe invece preferibile fare delle manutenzioni più rapide e riaprire subito la piscina. Le stime, 520mila euro, sono però datate, in più dopo le elezioni si è scoperto che ignoti hanno tranciato i cavi elettrici.

Il sindaco Alessandro Rapinese in settimana in Regione Lombardia ha chiesto la possibilità di accedere a dei fondi. Non solo per sistemare la piscina, ma anche per realizzare un nuovo palazzetto del ghiaccio sempre a Muggiò, come da suo programma elettorale, considerato il vetusto impianto di Casate. Il dialogo con la Regione è aperto, ma dal Pirellone non arriveranno soldi da mettere subito in cantiere prima delle elezioni regionali della prossima primavera. Impossibile ormai mettere mano agli accordi di programma.

L’assessore ai lavori pubblici Maurizio Ciabattoni dice che è ancora in corso una verifica interna al Comune. Il sindaco invece spiega di attendere la nomina del nuovo segretario generale per una valutazione tecnico legale. Il 19 settembre dovrebbe insediarsi Maria Lamari. Il parere tecnico sarebbe utile a valutare anche altre ipotesi di intervento con l’obiettivo di procedere più rapidamente possibile.

Perché in città la vasca di viale Geno, nella sede della Como Nuoto, non è al coperto. L’anno scorso il Comune aveva incassato un finanziamento regionale da 250mila euro per realizzare una tensostruttura. Ma le risorse non bastano, in più bisognerebbe rivalutare il valore dell’impianto già assegnato all’associazione sportiva tramite un bando che ha superato più ricorsi in tribunale. Un ginepraio.

La piscina di via del Dos, sempre colpa delle manutenzioni, ha chiuso questa estate. Casate ha esaurito in poche ore tutti gli abbonamenti per le famiglie. Resta la Sinigaglia. Una piscina sistemata nel 2006 e che già nel 2010 ha dovuto affrontare un problema ai mosaici che si distaccano. Prima della pandemia è stato progettato un intervento, per circa 550mila euro, lavori mai partiti.

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