Strage di Bologna, Manduria accoglie le valigie dei Mauri

La storia Consegnati ieri mattina al sindaco pugliese i bagagli simbolici delle vittime comasche dell’attentato. Il fratello di Anna Maria: «Bello il ricordo così personale». Le foto delle valigie arrivate a destinazione

La memoria della famiglia Mauri, tra le vittime della strage di Bologna, è stata consegnata ieri mattina al sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro, alla giunta e a rappresentati di associazioni locali da Ivano Devoti ed Enrico Cavina, i due giovani “figuranti” che hanno portato in Puglia le valigie simboliche dei tre comaschi. Grigie come la polvere che avvolse la stazione di macerie, ma simbolo di un ricordo che non si cancella con il passare degli anni.

Erano partiti da Bologna - così come gli altri partecipanti al progetto per ricordare tutte le 85 vittime - dopo la cerimonia di commemorazione dell’attentato e hanno fatto in treno lo stesso viaggio che, il 2 agosto 1980, avrebbero dovuto compiere i Mauri se non fosse esplosa la bomba alla stazione.

Il viaggio 42 anni dopo

Sono arrivati in Puglia martedì sera alle 20.16 e ieri mattina l’incontro con le autorità per portare “a destino”, come si dice in gergo ferroviario, la memoria di Anna Maria, Carlo e il piccolo Luca Mauri di appena sei anni.

A consegnare la valigia di Carlo è stato Ivano Devoti: «All’interno ho messo una foto stupenda di loro tre - racconta - una lettera che ho scritto, il vinile di “Un mondo di Fontana” (nel mio immaginario da bambino musica da viaggio), quello di Sandokan, visto che il tema dello sceneggiato è la giustizia, un rasoio elettrico e una busta con i biglietti del viaggio». Enrico Cavina, ha invece portato quella in memoria di Anna Maria e del figlio: «Ho scelto di mettere il disco “Lady Madonna” dei Beatles, una penna rossa per ricordare che Anna Maria era un’insegnante e, per il piccolo Luca, un pupazzetto a forma di cavallo, come quelli che le mamme tengono in borsa quando ci sono viaggi lunghi da fare e una conchiglia che avevo raccolto personalmente anni fa proprio in Puglia e ho pensato che il bambino ne avrebbe di sicuro collezionata una simile. Infine, oltre alle lettere, c’è anche la bandiera della pace perché, se ce ne ricordassimo più spesso il valore, fatti come quello di Bologna non sarebbero accaduti».

Destinazione Puglia

I due bagagli sono stati portati nel Comune della città in provincia di Taranto dove i Mauri avrebbero dovuto trascorrere le vacanze. «Ci hanno accolto in modo caloroso - raccontano i due viaggiatori - e alcuni di loro avevano un vivido ricordo della strage. Il sindaco, ad esempio, era passato poco più di un’ora prima, il 2 agosto, proprio da Bologna. Ed era ripassato il giorno successivo, essendo militare, e aveva visto con i suoi occhi quello che era accaduto. Le valigie adesso resteranno in Comune in attesa di portarle in biblioteca, ora in ristrutturazione, dove saranno conservate e faranno anche parte di un progetto per le scuole. Il sindaco ci ha detto inoltre che vorrebbe creare un ponte con la città di Como per continuare a diffondere la memoria della famiglia Mauri». Entrambi parlano di «un’esperienza particolare, molto carica emotivamente».

Che bello tenere viva la memoria

L’iniziativa è piaciuta anche al dottor Vittorio Bosio, fratello di Anna Maria che da tanti anni non va a Bologna. Troppo duro, troppo difficile. «È un’iniziativa molto bella - commenta - perché tiene viva la memoria e si basa su un ricordo personale, dei singoli, e non generale come si fa sempre. È bello che sia stato fatto per tutte le 85 vittime». E aggiunge: «L’idea di portare a destinazione i bagagli, visto che le persone non ci sono più, vuol dire fare arrivare il loro ricordo non solo dove vivevano, ma anche nel posto dove erano dirette. L’ho molto apprezzato».

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