Tangenziale da 11.500 veicoli al giorno. Rispetto al 2019 meno auto e più camion

I numeri Tra il 2021 e il pre Covid calo dell’ 8% di vetture, ma mezzi pesanti in crescita del 3%. Aumento del 27% dei transiti se paragonati al 2020. Ma la quota dei 20mila è ancora lontana

Sono stati circa 11.500 i veicoli che, nel 2021, hanno percorso il primo lotto della tangenziale di Como. Un dato che vede una ripresa rispetto al 2020, quando a decretare il crollo dei passaggi (circa 9mila al giorno) erano stati i mesi di lockdown ma solo per i mezzi pesanti. Tir e camion continuano infatti a crescere e nel 2021, rispetto al 2019 (anno pre pandemia) sono aumentati del 3%, che significa che non hanno utilizzato la viabilità ordinaria. Per le auto, invece, si registra meno 8%. Il dato medio è quindi una flessione del 6%. Il 2021 rispetto al 2020 che, però come detto è poco significativo viste le pesanti limitazioni agli spostamenti, ha registrato complessivamente un aumento del 27%. Numeri in ulteriore crescita nel 2022, ma i dati definitivi saranno quelli inseriti nel bilancio e non sono quindi ancora disponibili.

Il tratto comasco attrae il 7% dei veicoli totali del sistema Pedemontana. La parte del leone, con l’82% circa del totale spetta alla A36, che comprende le tratte A (da Lomazzo a Malpensa) e la tratta B1 (da Lomazzo a Lentate). Tornando a guardare lo storico dei dati il 2020 per il pezzetto comasco si è attestato su 9mila veicoli al giorno. Il 2019 resta l’anno migliore dall’apertura del mini tratto autostradale aperto nel maggio del 2015: aveva registrato infatti 12.326 veicoli giornalieri, segnando un incremento pari all’11% rispetto al 2018 (11.107 passaggi). Circa 10mila i transiti nel 2017 e, per trovare il dato peggiore, anche del lockdown, bisogna andare indietro ai 7mila veicoli del 2016.

Il pedaggio rimane

Oggi il tratto da Villa Guardia allo svincolo dell’Acquanera ad Albate costa 65 centesimi per i mezzi leggeri. Per quanto riguarda l’incasso la cifra del 2021 è circa 2 milioni di euro, desumibile in modo empirico poiché ci sono sconti sui pedaggi per gli utilizzatori abituali del tratto autostradale e, almeno nelle fasi iniziali, molti di coloro che non hanno il Telepass non pagano (le cartelle, a chi non si mette in regola nei 14 giorni successivi al transito, vengono poi inviate al domicilio con una serie di costi aggiuntivi).

Il pedaggio, in ogni caso i comaschi dovranno continuare a pagarlo. Della gratuità se ne era parlato in più occasioni e l’abolizione eventuale era stata rinviata al completamento dell’opera. Fatto sta che il traguardo dei 20mila veicoli al giorno previsti negli studi progettuali che avevano garantito la sostenibilità economica del pezzo comasco, è ancora lontano.

E se i cantieri vanno avanti per completare il sistema autostradale est-ovest, la situazione della tangenziale comasca è ancora al palo. Il tratto tra Albate e Albese è infatti stato “differito” nel 2009 dopo essere stato giudicato «troppo costoso» (circa 850 milioni di euro) e, da allora, non sono stati fatti sostanziali passi in avanti. La Regione ha buttato la palla ad Anas trasformando il secondo lotto in una sorta di variante di collegamento a due strade statali (arriverebbe fino all’area industriale di Albavilla), ma non è stato definito nel dettaglio il tracciato e, questione non secondaria, servono circa 700 milioni per realizzarlo. In questo caso la strada sarebbe gratuita, ma il primo lotto andrebbe a quel punto “riscattato” da Pedemontana. Impensabile, infatti, sarebbe a quel punto continuare a farlo pagare.

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