Trasportare un disabile in carrozzina? «A Como non si trovano ambulanze»

Il caso Una situazione di disagio che colpisce sia i privati che alcuni centri per anziani. Le associazioni di volontariato del territorio: «Dobbiamo dare la priorità ad altri servizi»

In città non si trovano ambulanze per trasportare i disabili in carrozzina.

A denunciare la difficoltà è l’associazione Felicita, una realtà che si batte per i diritti nelle Rsa e riunisce i parenti degli anziani ospiti. Ma le segnalazioni sono numerose.

«Facciamo una fatica enorme a trovare dei servizi per il trasporto delle persone in carrozzina – racconta Marilina Parravicini, la referente di Felicita per Como – una volta, a pagamento, la Croce rossa a Como offriva questa possibilità, ma di recente i centralini rifiutano sempre le uscite. Io non posso portare a casa mia madre da sola sulla mia normale auto, non è attrezzata, serve aiuto».

Problema comune

Lo stesso problema «lo vivono diverse Rsa che, per esempio, devono trasportare gli ospiti a fare visite e controlli medici negli ambulatori e negli ospedali», rileva Parravicini.

Il trasporto con l’automezzo attrezzato, da un quartiere all’altro restando all’interno della città, costa circa 50 euro andata e ritorno, raccontano le famiglie.

«Quest’estate trovare un passaggio era quasi impossibile – spiega Gennarino Balestra, direttore sanitario della Rsa Marcelline – adesso la Croce rossa di Como va avvisata con molti giorni d’anticipo, nella speranza che riescano a organizzarsi. Noi come Rsa dobbiamo affidarci solo a determinate realtà, sicure, assicurate, con dei mezzi idonei sia al trasporto delle carrozzine che alla cura della persona in caso di necessità».

«Ci sono stati dei ritardi e delle sospensioni in effetti – dice Marisa Bianchi, direttore generale della Ca’ d’Industria – noi abbiamo cercato di risolvere il problema con la Croce rossa contrattando un’apposita convenzione».

Contattata la Croce rossa di Como e Lipomo, dai centralini confermano di essere attualmente impossibilitati a offrire servizi esterni, a meno che non ci sia una convenzione continuativa in essere. È noto che il comitato locale ha problemi legati ai bilanci e al personale. Fatta invece la stessa richiesta alla Croce azzurra, da qui hanno spiegato che devono dare priorità al trasporto dei pazienti dimessi dagli ospedali e che quindi, almeno per i primi giorni della settimana, è impossibile accettare nuove richieste.

Le richieste

«Noi coordiniamo anche altri servizi e altre associazioni - spiega il presidente della Croce azzurra Francesco Cattaneo – con mattinate difficili tra urgenze e ospedali. Questo tipo di richieste vanno in coda, specialmente se i parenti chiamano all’ultimo momento. Emergenze e servizi continuativi sono comunque garantiti».

Cercando su internet dei servizi privati abbiamo anche contattato dei professionisti del settore, che però arrivano da fuori e non hanno disponibilità a breve. Detto che la somma richiesta da queste realtà private è più del doppio rispetto a quella delle più note associazioni di soccorso del territorio.

Associazioni che non da oggi, ma da diversi anni, lamentano una carenza di volontari. Ci sono sempre meno cittadini disposti a donare il loro tempo per aiutare il prossimo.

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