Trasporti, ristoranti ma anche bar e piscine
Da lunedì 10 tanti divieti per i no vax

Nuova stretta per chi non è immunizzato con la partenza dell’obbligo di esibire il super green pass. Niente caffè al bancone o all’aperto, palestre e spogliatoi

Scattano da domani, lunedì 10 gennaio, i nuovi divieti per i no vax che vengono, di fatto, esclusi da una serie di attività sociali, incluso l’accesso ai mezzi di trasporto.

Da domani infatti e fino al prossimo 31 marzo è obbligatorio il super green pass oltre alla mascherina Ffp2 per i mezzi pubblici, anche locali (bus, metropolitane, treni). L’unica eccezione è costituita dagli scuolabus utilizzati dai minori di 12 anni.

Off limits anche la biblioteca

Vale subito la pena ricordare che il super green pass si ottiene soltanto con la vaccinazione oppure bisogna aver contratto il Covid non oltre i sei mesi precedenti. Niente tamponi antigenici o molecolari che danno accesso, rispettivamente per 48 o 72 ore, solo al green pass base.

La stretta, come detto, riguarda quasi tutte le attività sociali e culturali. In particolare senza super green pass non si potrà più andare al bar o al ristorante, né al bancone né seduti e non ci sono differenze tra i tavoli al chiuso o all’aperto. Lo stesso vale anche per gli alberghi e, più in generale, per le attività ricettive.

Stesse regole anche per lo sport: per accedere a piscine, centri natatori, palestre, docce e spogliatoi sarà obbligatorio il super green pass. Certificazione rafforzata anche per partecipare a sport di squadra e attività sportiva in centri e circoli sportivi sia all’aperto che al chiuso; per accedere agli impianti di risalita nei comprensori sciistici; per praticare sport di contatto al chiuso. Solo super green pass anche per andare in biblioteca o partecipare a convegni e fiere, ma anche per rilassarsi in centri benessere o parchi divertimento. Per spettacoli ed eventi sportivi è già in vigore il super green pass con l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2

Intanto ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’ultimo decreto del Governo in materia di Covid che impone l’obbligo vaccinale dai 50 anni in su e varrà anche per chi compirà gli anni dopo l’entrata in vigore della norma (la scadenza è, al momento, quella del 15 giugno). Per chi non adempie scatta la multa “una tantum” di 100 euro irrogata dall’Agenzia delle Entrate.

Ma per essere in regola, come è messo nero su bianco nel decreto, bisogna aver completato il ciclo vaccinale primario ed aver effettuato «la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi». Certificazioni che attualmente valgono 9 mesi, ma che saranno ridotte automaticamente a 6 mesi a partire proprio dal primo giorno di febbraio. Questo significa che se il green pass ha già più di sei mesi bisogna accelerare sulla terza dose.

Chi, invece, non deve fare il vaccino per motivo di salute e si ritrova con la multa, la norma stabilisce che avrà 10 gorni di tempo per comunicare all’Asl «l’eventuale certificazione relativa al differimento o all’esenzione dall’obbligo vaccinale, ovvero altra ragione di assoluta e oggettiva impossibilità».

La sanzione, infatti, viene emessa dal ministero della Salute tramite l’Agenzia delle Entrate «sulla base degli elenchi dei soggetti inadempienti all’obbligo vaccinale periodicamente predisposti e trasmessi dal medesimo ministero, anche acquisendo i dati resi disponibili dal Sistema tessera sanitaria sui soggetti assistiti dal servizio sanitario nazionale vaccinati per Covid-19, nonchè su quelli per cui non risultano vaccinazioni comunicate dal ministero della salute al medesimo sistema e, ove disponibili, sui soggetti che risultano esenti dalla vaccinazione».

Insomma, dopo l’incrocio dei dati, la raccomandata parte in automatico.

Il 1 febbraio sarà una data “calda” anche per gli over 50 lavoratori.

Lavoratori over 50

Saranno infatti obbligati a presentare il super green pass e, se inadempienti, dopo cinque giorni di assenza ingiustificata, il datore di lavoro fa scattare la sospensione. Se ci si presenta sul luogo di lavoro senza il super certificato si rischia una multa da 600 a 1.500 euro. Chi deve controllare i dipendenti e non ottempera rischia una multa da 400 a 1.000 euro. In questi casi le sanzioni vengono emesse dalla prefettura.

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