Un bimbo è arrivato in ospedale con lividi ed ematomi sul volto. I sospetti ora ricadono sul padre

L’inchiesta Piccolo di neppure un anno in pronto soccorso. La mamma: è caduto dal lettino. Ma i medici non le credono: è stato picchiato. I giudici dei minori lo affidano ai servizi sociali

Quando i medici del pronto soccorso hanno chiesto alla mamma cosa fosse successo a suo figlio, lei ha provato a fornire una spiegazione improbabile: è caduto dal lettino e ha picchiato la faccia a terra.

Ma quel volto livido e pieno di ematomi, era chiaramente la fotografia di schiaffi e violenze. Nessun incidente. Piuttosto maltrattamenti in famiglia, il cui autore - sospettano ora gli investigatori - sarebbe il papà della piccola vittima.

Il Tribunale dei minori ha allontanato da casa un quarantenne, padre di due figli, indagato dalla Procura di Como per lesioni aggravate ai danni del bimbo più piccolo, neppure un anno di vita e già finito in ospedale con il volto segnato dalle percosse.

L’arrivo in pronto soccorso

È una storia straziante, quella finita sul tavolo di due differenti uffici giudiziari. Da una parte la Procura di Como, che ha avviato un’indagine penale e affidato gli accertamenti ai poliziotti della squadra mobile; dall’altro il Tribunale dei minori, intervenuto per togliere la potestà genitoriale a mamma e papà e affidare i figli della coppia ai servizi sociali.

I prodromi dei provvedimenti giudiziari risalgono a un paio di settimane prima di Natale, quando al pronto soccorso del Sant’Anna si presenta una donna con il figlio che di lì a poco avrebbe compiuto un anno di vita. Il bimbo ha chiaramente sul volto i segni delle botte.

La donna prova a giustificare: mio marito era solo in casa, io stavo lavorando. Mi ha chiamato per dirmi che il piccolo è caduto dal letto e sono corsa a casa e quindi in ospedale.

Una storia che non convince in alcun modo i medici dell’ospedale - i quali giudicheranno le lesioni al bimbo guaribili con una prognosi di 15 giorni, non propriamente bassa - che fotografano il volto del piccolo e contattano il posto di polizia del Sant’Anna.

L’indagine

Il caso approda sul tavolo del pubblico ministero di turno alla Procura, che subito fa partire accertamenti e una segnalazione al Tribunale dei minori. I giudici di Milano in pochissimi giorni prendono un provvedimento d’urgenza: allontanano il padre da casa per un periodo di sei mesi, limitano la potestà dei genitori nominando un avvocato di Como quale tutore legale dei figli della coppia, affidano i bimbi ai servizi sociali, pur lasciandoli a vivere nella casa della madre.

Un provvedimento d’urgenza, come si diceva, perché le circostanze emerse in pronto soccorso sono state giudicate «preoccupanti».

La squadra mobile di Como, nel frattempo, sta procedendo agli accertamenti del caso per ricostruire con esattezza quanto avvenuto in quella casa. E, soprattutto, la Procura ha disposto ulteriori verifiche per stabilire la compatibilità delle lesioni riscontrate dai medici con possibili percosse da parte di un adulto. L’indagine prosegue, insomma. Ma, nel frattempo, il bimbo (e il fratellino) sono stati messi sotto tutela da parte della magistratura.

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