Un caso di legionella a Uggiate. Il sindaco: «L’acqua è potabile»

La segnalazione della nipote dell’anziano ricoverato al Sant’Anna. Attesa per il sopralluogo Ats. Il vicesindaco: «Pulite i filtri dei climatizzatori»

In ospedale da cinque giorni per una polmonite da legionella.

È una dura battaglia quella che sta combattendo un 75enne di Uggiate Trevano, residente in un condominio non lontano dal cimitero. Dopo essersi sentito male nella giornata di martedì 24 maggio, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna dove, dopo i primi accertamenti, è stato ricoverato.

In ospedale

A seguito di esami specifici, è arrivata l’inaspettata diagnosi. «Fin da subito è stato chiaro che si trattasse di polmonite - racconta Noemi, nipote dell’anziano - Tuttavia, nonostante gli antibiotici, per tutta la settimana la febbre, arrivata anche a 39, non accennava a scendere. Dopo alcuni tentativi, i medici hanno scoperto di essere di fronte a un caso di legionella».

Così «ci hanno chiesto se fossimo stati in piscina o in agriturismi, ma mio nonno, che ha una certa età, al massimo si reca al bar del paese per bere un caffè. La nostra ipotesi, dunque, è che possa averla contratta tra le mura domestiche, magari utilizzando acqua contaminata». Nessuna certezza scientifica su come l’anziano abbia contratto l’infezione, ma per senso civico, la famiglia dell’anziano si è sentita in dovere di informare i propri concittadini.

«Stiamo vivendo giorni molto duri, non vogliamo che altri si trovino a dover affrontare il nostro stesso problema - prosegue Cirillo - Il condominio in cui vive il nonno, così come la zona limitrofa, è abitato da tante persone anziane. Vogliamo far sapere agli uggiatesi cosa ci è successo, in modo che possano prendere gli eventuali accorgimenti, in attesa dell’uscita dell’Ats. A quanto ci hanno detto, dovrebbero effettuare le analisi del caso a inizio settimana».

Il sindaco Rita Lambrughi , tuttavia, getta acqua sul fuoco e smentisce un interessamento delle condotte comunali.

«Si sta creando tanto allarmismo per nulla - afferma - Ho contattato personalmente il presidente di Como Acqua non appena sono stata informata della situazione. I tecnici, a seguito di esami, hanno assicurato la totale potabilità dell’acqua, quantomeno fino all’esterno della loro abitazione. Se c’è un problema nelle tubazioni, e non è detto che sia così, è circoscritto al condominio e va ricercato al suo interno».

La raccomandazione

Sulla questione, interviene anche il vicesindaco Veronica Camagni , che rende anche note alcune importanti informazioni sulla trasmissione del batterio: «La legionellosi, ovvero l’infiammazione dovuta alla legionella, non si trasmette bevendo l’acqua, ma respirando. È molto più probabile, dunque, che la causa sia da rilevarsi in un impianto di condizionamento in cui è rimasta dell’acqua stagnante dall’anno precedente. Pertanto mi sento di rassicurare i cittadini su quello che esce dai nostri rubinetti».

Il vicesindaco fa poi un invito: «Piuttosto, poiché stiamo entrando nella stagione estiva, raccomando a tutti di fare una pulizia dei filtri, per evitare spiacevoli sorprese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA