Un contagiato su 10 ha già avuto il Covid

Pandemia Il virologo Pregliasco: «Le nuove varianti disorientano le nostre difese, le “confondono” riuscendo a fare breccia»

Le reinfezioni stanno raddoppiando, le varianti disorientano le difese immunitarie che hanno bisogno di un nuovo richiamo vaccinale.

A inizio marzo, quando inaspettatamente la curva dei contagi era tornata per l’ennesima volta a salire, i casi di reinfezione si aggiravano attorno al 5% dei positivi totali individuati nel nostro territorio ogni giorno. Più precisamente esattamente sessanta giorni fa questo 5% di reinfezioni interessava per il 3% dei comaschi no vax e per il 2% dei cittadini che avevano ricevuto l’ultima vaccinazione da oltre sette mesi.

Adesso la quota delle reinfezioni è arrivata all’8,3%, con punte vicino al 9% ed una tendenza che sta raggiungendo il 10% dei casi complessivi. Degli attuali casi di reinfezione oltre il 60% colpisce comaschi mai vaccinati e per il restante 40% delle persone vaccinate per l’ultima volta da più di sette mesi.

L’esperto

«Le nuove e le sotto varianti disorientano le nostre difese – commenta il virologo lombardo Fabrizio Pregliasco – le confondono riuscendo ad infettare di nuovo l’organismo. Si aggiunga che in generale più passa il tempo più il vaccino ci protegge meno dal virus. Resta per fortuna più a lungo l’effetto difensivo contro le fasi gravi della malattia, ma l’infezione può di nuovo capitare senza delle barriere immunitarie recenti e reattive. Succede più velocemente nei soggetti che hanno delle difese più deboli, quindi anziani e pazienti fragili. Ecco perché fare la quarta dose per questi cittadini è molto importante».

Purtroppo la campagna vaccinale si trascina stancamente in avanti. Tra over 80, ospiti delle Rsa, pazienti fragili e immunodepressi le quarte dosi fatte nella nostra provincia sono 6.373. Stanno aumentando le vaccinazioni negli ultimi giorni, soprattutto grazie alle Rsa, ma sono ancora poche rispetto alla platea da raggiungere, sotto al 10%. Le quarte dosi domiciliari non sono ancora partite. La maggior parte degli assistiti, riferiscono i camici bianchi, aspetta l’autunno.

«Fare subito un nuovo richiamo per i più fragili invece è fondamentale – dice ancora Pregliasco – è vero che in vista di possibili recrudescenze una volta superata l’estate stiamo organizzando una proposta vaccinale aggiornata e completa che comprenda anche l’antinfluenzale. Ma aspettare ottobre per i grandi anziani è sbagliato, è un pericolo. Anche molti medici di medicina generale consigliano agli assistiti di attendere ed è un errore».

Aumentano i ricoverati

Sul totale delle nuove infezioni il 15% interessa comaschi no vax, quando a inizio marzo questa percentuale era al 25% circa e nei mesi precedenti si arrivava anche al 50%. È un conto in parte matematico: nelle prime fasi della campagna vaccinale i no vax erano molti ed ora sono una piccola minoranza. Invece il 67% dei nuovi positivi è composto da persone che hanno ricevuto l’ultimo richiamo da più di sette mesi. Un fatto che ribadisce l’importanza di rinnovare la vaccinazione. Quanto ai pazienti Covid ricoverati nella nostra provincia sono una cinquantina, circa il doppio rispetto all’inizio di marzo. Sono in larga parte anziani pluripatologici. Oltre quaranta sono in cura al Sant’Anna che ha anche un caso in terapia intensiva. I restanti sono sono seguiti soprattutto dall’ospedale di Erba.

© RIPRODUZIONE RISERVATA