Vandalo delle auto a processo per i danni provocati. Nega ma aveva già colpito anche a Milano

TribunaleIl giovane sospettato di avere vandalizzato decine di veicoli respinge le accuse. Sembra che scegliesse soltanto alcuni modelli. Tornerà davanti al giudice prima di Natale

Davanti al giudice ha negato tutto. Dicendo che quel martelletto frangi-vetro che gli agenti gli avevano visto lanciare non era suo, che non c’entrava nulla con le auto danneggiate, senza tuttavia saper spiegare perché avesse le mani insanguinate in seguito a tanti piccoli tagli. Proprio quelle ferite tipiche delle schegge di vetro.

Il blitz dell’ultima notte

Si è tenuto ieri mattina, in Tribunale a Como, il processo con rito direttissimo a carico del ragazzo di San Giorgio su Legnano, Andrea Di Marco, sospettato di essere il vandalo in azione dalla fine di novembre in centro con una lunga serie di auto colpite e danneggiate. Per la verità, le indagini al riguardo sono ancora in corso e non sarà facile attribuire al venticinquenne tutta la serie di vetri infranti e gomme bucate.

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Per il momento la procura, in un fascicolo seguito dal pubblico ministero Antonia Pavan, si sta concentrando sul blitz dell’ultima notte, quello che alle 4.40 di giovedì mattina l’ha portato ad essere fermato e arrestato dalla polizia.

Sono 22 le auto che sono state rinvenute danneggiate nelle vie comprese nel quadrilatero che ha come lati via Teresa Ciceri, via Zezio, via Aristide Bari e la prosecuzione di via San Martino e infine via Dante e via Don Minzoni. Proprio nel punto, insomma, dove il giovane è stato individuato, seguito e fermato.

Nel processo con rito direttissimo che si è tenuto ieri mattina, per il momento le contestazioni che gli vengono rivolte parlano di due furti a bordo di una Volvo V60 (aperta e da cui era stato rubato un ferma soldi in argento molto riconoscibile, con delle iniziali incise sopra) e una Audi A4 parcheggiata in via Teresa Ciceri da cui erano scomparse banconote svizzere anche in questo caso molto riconoscibili in quanto del vecchio conio. Ma la procura, nelle ipotesi di reato su cui sta indagando, ha messo anche la ricettazione di una lunga serie di oggetti trovati in possesso del venticinquenne, un po’ addosso e un po’ nello zaino che teneva in spalla: si parla di rubli russi, rupie, pacchetti di sigarette, occhiali da sole, auricolari bluetooth, caricabatterie, una macchina fotografica, profumi, la chiave di una Mercedes, orologi e anche un coltellino multiuso pure questo molto riconoscibile in quanto riportante addirittura (inciso sopra) un nome, un cognome e un soprannome. Il ragazzo viene anche accusato del possesso del martelletto frangi-vetro.

I precedenti milanesi

In aula ha però negato tutto, rispondendo solo alle domande in merito al primo furto – quello della Volvo – negando di essere stato lui l’autore. La difesa ha poi chiesto i termini e il venticinquenne di Legnano tornerà in aula poco prima di Natale per proseguire nel processo. Nel frattempo il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Intanto l’indagine prosegue anche su altri fronti. Pare infatti che il ragazzo avesse colpito in passato e in modo analogo anche a Milano, e che solo dal 28 novembre (le date combaciano con gli inizi dei vandalismi) si fosse trasferito nella nostra città. Pare inoltre che le auto colpite rientrino per la maggior parte dei casi in alcune precise marche, non è dato sapere per quale motivo. Tutte ipotesi che ora dovranno essere riscontrate nel prosieguo dell’attività investigativa.

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