Contro il cancro, accanto alle donne. Da un quarto di secolo

La onlus Un anno nuovo per l’associazione fondata da Olga Trombetta Ceriani. La presidente Carla Merga: «Con la fine dell’emergenza Covid possiamo finalmente tornare in piena attività»

Da venticinque anni vicine alle donne che stanno combattendo contro il cancro al seno. Il 2022 si è concluso con un importante compleanno per l’associazione Noisempredonne. E il 2023, dopo il rallentamento delle attività a causa del Covid, parte con l’entusiasmo di un nuovo corso per volontarie e l’obiettivo di organizzare una serie di eventi di sensibilizzazione e prevenzione. Noisempredonne è stata fondata nel 1997 da Olga Trombetta Ceriani che ha costruito un gruppo affiatato di donne operate di cancro, pronte a accompagnare le pazienti nel loro percorso una volta arrivata la diagnosi di tumore al seno. L’associazione collabora, infatti, con la Senologia e l’Oncologia dell’ospedale Valduce e con la Radioterapia del Sant’Anna.

«Venticinque anni rappresentano un traguardo importante per una associazione di volontariato come la nostra, piccola come entità, ma grande e speciale per le finalità che si è imposta»

Oggi Olga Trombetta Ceriani purtroppo non c’è più, ma a portare avanti i suoi obiettivi c’è Carla Merga, presidente dell’associazione, che non dimentica mai di ricordare come l’amata amica sia stata e sia ancora fonte di forza e ispirazione. Carla è entrata a far parte dell’associazione ventidue anni fa, l’ha vista crescere e diventare un punto di riferimento per tante donne, ma anche per tanti medici e infermieri che sanno di poter contare su queste volontarie. Per lei oltre alla festa per i venticinque anni, anche quella per i cinque alla presidenza dell’associazione.

«Venticinque anni – spiega la presidente - rappresentano un traguardo importante per una associazione di volontariato come la nostra, piccola come entità, ma grande e speciale per le finalità che si è imposta». L’aiuto umano e psicologico ai malati di cancro e ai loro familiari è portato dalle volontarie dopo un corso di formazione con personale medico e con il supporto della psicologa Anna Curtale. «Una delle caratteristiche che devono avere le volontarie – ricorda - è quella di essere passate dalla malattia, perché solo così si possono condividere le emozioni, le paure e le ansie che assalgono le donne che oggi stanno vivendo quello che è stato il nostro passato. La volontaria, inoltre, deve avere umiltà, cuore e saper condividere». L’associazione ha, negli anni, organizzato eventi e incontri in varie realtà con temi diversi ma sempre finalizzati a rimarcare l’importanza della prevenzione.

«Dopo la pandemia, finalmente riprendiamo con il corso volontarie e sono già sette le persone che si sono iscritte»

La pandemia, come ormai noto, ha interrotto per mesi alcune di queste attività, ma Carla e la sua squadra hanno fatto comunque il possibile per stare vicino alle donne che avevano bisogno di loro. «Finalmente ora riprendiamo con il corso volontarie – dice fiduciosa Carla – e sono già sette le persone che si sono iscritte. Siamo felici di riprendere con questa attività e siamo già al lavoro per organizzare eventi e per promuovere incontri nelle scuole. L’obiettivo è anche quello di organizzare presto un incontro pubblico».

Fondamentale fare rete quando si parla di associazioni. Noisempredonne, ad esempio, può contare sul supporto e il sostegno di Europa Donna Italia, soprattutto per la formazione e corsi di aggiornamento, ma anche di Cancro Primo Aiuto per la fornitura gratuita di parrucche alle donne in chemioterapia. «La fornitura non si è interrotta neanche in tempo di pandemia – prosegue - sono state fornite circa 250 parrucche nel triennio scorso. Grazie a Un cuore per Como, inoltre, sono stati donati un totale di oltre 600 cuscini di cui 228 solo quest’anno». In epoca pre-Covid veniva organizzata mensilmente, all’interno dell’Oncologia del Valduce, la giornata delle coccole, grazie alla collaborazione delle professioniste del Cias. «Una giornata con trucco e manicure – ricorda Carla – dedicata alle pazienti. Un’iniziativa che speriamo presto di poter riprendere».

Dalla presidente anche un grazie a tutte le persone che sono e sono state vicine all’associazione. «Per i nostri venticinque anni ci siamo accorte di avere una città vicina – conclude – un grazie va anche a tutti i medici e agli infermieri dei reparti, con un particolare ringraziamento a Liliana, infermiera della Breast Unit per il suo prezioso aiuto».

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