Fino a Roma a piedi: anche così
si aiuta la ricerca

L’impresa Matteo Valenzisi, 22 anni, canturino è andato a piedi da Milano a Roma. Un viaggio tra il desiderio di riscoprire la sua Italia e quello di essere d’aiuto ai malati di sclerosi multipla

Assaporare ogni passo, ogni sguardo. Camminare con lentezza e costanza, con i cinque sensi concentrati su quello che lo circonda, acquisendo consapevolezza di sé, delle proprie possibilità e dei propri limiti.

Matteo Valenzisi, ventiduenne canturino, ha coltivato questa passione, nonostante la giovane età e un mondo, intorno, che viaggia sempre più veloce. Matteo ha sempre amato camminare, percorrere luoghi e strade a piedi: quei tre anni vissuti in Danimarca per studio, e l’immobilità patita nei lunghi mesi di lockdown, gli hanno fatto sentire, ancora più forte, la nostalgia della sua terra, il desiderio di riscoprirne la bellezza e di sentirsi libero. Ha iniziato ad accarezzare l’idea di un viaggio, che attraversasse l’Italia toccando città che voleva vedere e conoscere da vicino e, quando un amico gli ha parlato di Aism, dei progetti ed obiettivi che l’associazione porta avanti da anni, ha deciso quello che voleva fare: partire da Milano per raggiungere, a piedi, Roma, raccogliendo fondi per la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla.

Una sosta forzata

«Li ho contattati e ho avuto modo di parlare con i referenti dell’associazione, che hanno accolto con entusiasmo la mia iniziativa – ha raccontato Matteo – così, ho approfittato di questo periodo di transizione, tra il mio ritorno in Italia e l’inizio di un nuovo lavoro, a settembre, per intraprendere il mio cammino. All’inizio la mia famiglia non pensava che l’avrei fatto sul serio, ma poi si sono ricreduti e mi hanno sostenuto e incoraggiato per tutto il tempo. Sono partito il 1 giugno ma, verso Modena, mi sono dovuto fermare due settimane a causa di una tendinite. Quando sono stato bene, sono ripartito e non mi sono più fermato, percorrendo una media di 25/30 km al giorno».

Da solo fino a Siena, sulla sua strada Matteo ha incontrato molti pellegrini, diversi volontari di Aism e familiari di persone affette da questa malattia, con le quali ha condiviso fatica, risate, informazioni, parole e pensieri, ed è stato supportato da tutti coloro che hanno deciso di sostenere, sul sito di Aism, la sua raccolta fondi, oltre alle moltissime famiglie che, lungo il tragitto, gli hanno aperto la propria casa e il proprio cuore, ospitandolo e condividendo con lui una quotidianità preziosa e ricca di significato. «All’inizio di luglio sono stato contattato tramite Instagram da Carola, una mia coetanea milanese con sclerosi multipla, che mi ha chiesto di poter percorrere con me gli ultimi chilometri. Abbiamo camminato insieme per tre giorni e un totale di 100 km, e questo mi ha permesso di conoscere meglio questa malattia e tutto quello che comporta. Il 9 luglio siamo arrivati a Roma, ed ho trascorso tre ore in piazza San Pietro, incredulo e felice, mentre mi tornavano alla mente i momenti vissuti e i volti incontrati durante il viaggio. Il giorno dopo, sono tornato a casa».

Un ottimo risultato

Un’impresa che Matteo non considera tale, imbarazzandosi davanti ai complimenti – guai a dirgli che è “speciale”, perché «c’è gente che fa cose molto più speciali e importanti della mia» - ma che ha portato a raccogliere più di 3mila euro, interamente devoluti a sostenere la ricerca scientifica. Un ottimo risultato, destinato a crescere, dal momento che la raccolta rimarrà attiva fino alla fine di luglio. «Oltre ai paesaggi incredibili che ho potuto vedere e scoprire, la cosa che mi ha colpito di più è stata la generosità delle persone che ho avuto la fortuna di incontrare e che hanno sposato la mia causa. Mi hanno ospitato, coccolato e fatto sentire a casa, ovunque io sia andato. A loro va tutta la mia gratitudine e il mio affetto. Sto già pensando al prossimo viaggio, perché in tanti mi hanno chiesto di potermi accompagnare in un’altra avventura. Non vedo l’ora di ripartire».

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