L’eredità di Nora, un’oasi di amore e cura

La storia Il Vecchio Faggio di Castelmarte continua a salvare animali, come voleva la fondatrice scomparsa lo scorso anno

C’è Cicciobello, salvato da morte certa, capra di nascita e cavallo per scelta, che con i suoi fratelli equini condivide stalla, giochi e passeggiate. C’è Primo, agnello di un paio di settimane appena, che un giorno ha perso la mamma e il gregge, trovandosi a vagare solo nel verde di San Primo.

C’è Margherita, cinghialetta di un mese salvata da una battuta di caccia, che al primo accenno di coccole sviene su un fianco offrendo la pancia, in attesa, ad occhi chiusi. E poi, ci sono i maiali, Rocco, che vive qui da quando aveva 4 giorni di vita, le quasi sorelle Pappa & Ciccia e Rufus, ultimo arrivato, sottratti ad un destino infausto e oggi alle prese solo con fango, lunghe dormite e deliziosi spuntini, Ciliegia, Nico, Simba, Tigre e tutti gli altri gatti, il gallo Marco, che da quando ha perso la sua compagna nel pollaio non entra più, Balduina e le altre due alpaca, Sofia e Francesca, che dopo una vita a dare lana in un allevamento, non servivano più a niente e rischiavano l’abbattimento, senza dimenticare pavoni, galline, conigli, pecore, piccioni, ognuno con il proprio nome e la propria identità, tutti insieme, tutti in armonia.

La fondatrice

Tutti amati e al sicuro, come voleva Nora Anghileri, che in questo posto, Il Vecchio Faggio di Castelmarte, e nella sua mission ha investito tutta la sua vita, coinvolgendo la sua famiglia e i suoi amici, costruendo intorno a sé una rete di amore, cura e meraviglia che oggi, anche se lei non c’è più, ancora avvolge a maglie strettissime il suo compagno Vincenzo Toscano e tutti coloro che hanno raccolto questa eredità preziosa e gentile.

«Nora era l’anima di questo posto, e la sua assenza si sente moltissimo. Nonostante tutto, le cose procedono bene, siamo grati per l’affetto e l’aiuto che abbiamo ricevuto e riceviamo ogni giorno, anche se l’estate è sempre un periodo complicato, sia perché le persone vanno in ferie sia per il caldo eccessivo. Al momento, abbiamo un’emergenza conigli nani, di proprietà di una signora che, prima di morire, ha chiesto che venissero portati da noi. Sono tutti sterilizzati e bellissimi, hanno bisogno urgente di una casa, esattamente come la maggior parte dei nostri gatti. Collocarli per noi significa fare spazio per altri animali bisognosi».

Va subito al sodo, Vincenzo, perché c’è tanto da fare, qui, e gli animali vengono prima di qualunque altra cosa, sempre. Lo sa bene anche Irene Albani, 22 anni, «un’altra eredità di Nora», come la definisce Vincenzo, che frequenta un corso da tecnico veterinario e l’anno scorso si è avvicinata a questa realtà quasi per caso, giusto per fare un’esperienza di volontariato con gli animali.

«Nora l’aveva presa sotto la sua ala, ma si lamentava un po’ perché “la ragazza non era ancora al top”. Era però convinta che, col tempo e gli stimoli giusti, sarebbe diventata bravissima. Ci ha visto lungo, come sempre: oggi Irene è una delle colonne portanti di questo posto, la mia solida spalla». Irene, consapevole della responsabilità che le è stata affidata, sta seduta in un angolo e sorride, mentre dà il biberon a Primo, che succhia affamato ad occhi chiusi.

«Possiamo contare su molte forze volontarie, compresi coloro che sono sottoposti a provvedimento di lavori socialmente utili – ha proseguito Vincenzo – ma sono concentrate più che altro nel weekend, perché in settimana le persone lavorano. La maggior parte sono donne, manca la presenza maschile, che sarebbe un validissimo aiuto in molte attività, come la costruzione degli alloggiamenti e la sistemazione del terreno, la cura dell’orto e delle piante da frutto. Qui il lavoro è sempre tantissimo, e più si è meglio è».

I progetti

Una storia di impegno e dedizione, quella de Il Vecchio Faggio, nata dalla determinazione di Nora e dal suo amore per gli animali, che l’hanno spinta, dodici anni fa, a trasferirsi con la sua famiglia a Bellagio, al Monte San Primo, per dare vita al primo nucleo di questo “santuario degli animali”, che ha poi trovato a Castelmarte il suo giusto spazio e la sua perfetta dimensione. Un lavoro che non richiede solo un investimento umano, ma anche economico, che possa consentire agli animali, tutti provenienti da sequestri sanitari e giudiziari, situazioni di abbandono e maltrattamento, di venire curati, accuditi, nutriti e protetti.

«Ci sosteniamo grazie alle donazioni spontanee, le pensioni per i cani di proprietà, il 5x1000, le wishlist di Amazon, il nostro negozio, dove vendiamo quello che produciamo, gli eventi che riusciamo ad organizzare e il tam tam sui social. Siamo davvero grati a tutti coloro che già supportano e sostengono il nostro progetto, nella speranza che siano sempre di più». Con Nora nel cuore, con la sua fotografia che, a breve, sarà inserita nel nuovo logo dell’associazione, tra l’immagine del faggio e quella dei suoi amati animali. Con Nora che sorride, in ogni gesto d’amore per gli indifesi. Con Nora che lo sa, ovunque si trovi, di aver lasciato tutto questo in ottime mani.

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