Un istituto al maschile in tesa alla rete di scuole contro la violenza sulle donne

Magistri Cumacini Solo 60 ragazze su 1.200 studenti, ma tanta voglia di accogliere sempre più studentesse e capire sempre più da vicino cosa sia la violenza di genere e come possa essere arginata: «La società ha bisogno delle competenze femminili»

Una scuola a utenza quasi del tutto maschile è capofila per la lotta alla violenza sulle donne nel nostro territorio. E questa è senza dubbio alcuno un’ottima notizia.

Stiamo parlando della Magistri Cumacini, un istituto tecnico rinomato per lo schiacciante numero di studenti maschi che ogni giorno girano tra le sue aule e i suoi corridoi: solo 60 ragazze su un totale di 1200 studenti. Eppure, fin dal 2019, la Magistri è stata posta in testa alla rete provinciale “A scuola contro la violenza sulle donne”, che raccoglie 31 scuole della nostra provincia e collabora con diversi soggetti giuridici e pubblici come Ats e Università di Milano e di Milano-Bicocca.

«Il messaggio importante che cerchiamo di far passare agli studenti, sia qui alla Magistri che nelle altre scuole che aderiscono alla rete - racconta Laura Rebuzzini, preside dell’istituto di Lazzago - è che non va bene impostare la propria vita sull’affermazione di sé stessi tramite la sottomissione degli altri: “ci sarà sempre qualcuno più forte di te”, gli dico quando finiscono in presidenza per qualche atteggiamento scorretto e poi spiego loro che chi basa la propria vita su un disvalore di questo tipo resterà inevitabilmente un perdente».

La collaborazione con l’università

Per far sì che questo messaggio diventi parte integrante della formazione degli studenti, la rete - sostenuta dall’Ufficio Scolastico Regionale e da Regione Lombardia, con progetto che ha validità fino al 2024 - propone nell’arco di tutto l’anno scolastico attività mirate a rinsaldare la consapevolezza di cosa sia la violenza di genere e di quali strategie possano essere messe in atto per mettervi un argine. «Abbiamo avuto una collaborazione estremamente proficua con la Bicocca - continua la preside - e in particolare con il dipartimento di sociologia che si è reso disponibile alla formazione dei dirigenti e del personale docente, oltre a svolgere interventi direttamente a contatto con gli studenti della Magistri, del Pessina e di due scuole medie dell’Istituto Comprensivo di Como Lago».

Non solo, il tema viene portato avanti nelle diverse scuole aderenti alla rete anche tramite unità didattiche inserite in percorsi di educazione civica, proposte di pacchetti formativi studiati insieme alla Onlus Attivamente e a Telefono Donna, oltre a iniziative aperte all’intera cittadinanza e lanciate proprio dalle scuole.

Le iniziative per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Così è stato lo scorso 25 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ha visto un alto coinvolgimento degli studenti, anche di quei numerosissimi ragazzi della Magistri, sempre più sensibili e aperti alla riflessione sulla tematica. Lo hanno fatto mettendosi in gioco in prima persona, come risposta alle tante attività di formazione proposte loro nell’arco dell’ultimo anno dai professori nelle aule. Uno spettacolo teatrale, la lettura di brani che elogiano la figura della donna, la partecipazione a un contest bandito dal Comune di Como e la presenza nel palazzo di Regione Lombardia: sono questi i frutti buoni che la Magistri e le altre scuole della rete hanno raccolto la scorsa settimana.

«Noi però erchiamo di trasmettere anche l’idea che la società non può più fare a meno delle competenze delle ragazze tanto nella famiglia, quanto nella ricerca e nell’ambito professionale. È vero che da noi sono solo 60 - sottolinea Rebuzzini - ma si sentono completamente integrate e consapevoli che con la progressiva digitalizzazione e informatizzazione dei processi meccanici legati alla professione del tecnico non ci sono più barriere di genere».

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