Dagli approdi agli agoni: perché il Lario in picchiata ci provoca un mare di guai

La storia In Alto lago è andata meglio rispetto al capoluogo per la pioggia, ma l’assenza di precipitazioni spinge i livelli sotto lo zero idrometrico.

In Alto lago, rispetto al capoluogo, è andata un po’ meglio, perché stando ai numeri diffusi dalle centraline che fanno capo al Centro Meteo Lombardo a Dongo da inizio anno sono caduti 458,7 millimetri di pioggia contro i 218,9 censiti dalla centralina dell’Aero Club, uno dei simboli del capoluogo. Eppure la pioggia poco o nulla ha potuto per arginare la picchiata verticale del livello del lago di Como, che già dal 1° giorno dell’anno (la fonte è il sito laghi.net) ha rincorso in maniera affannosa il livello medio del periodo, calcolato in base alle rilevazioni iniziate nel lontano 1946.

I natanti

Di fatto l’assenza sostanziale di pioggia e di neve ha inchiodato - salvo la finestra temporale compresa tra il 4 maggio (con il Lario finalmente a +1 centimetro sopra lo zero idrometrico) e il 18 giugno - il livello del lago costantemente sotto lo zero idrometrico, aprendo così un lungo periodo di crisi che ha interessato, in misure diverse, la tenuta delle sponde, l’attracco dei natanti della NaviComo, il pieno utilizzo dei porticcioli da parte delle imbarcazioni da diporto e, non da ultimo, la riproduzione degli agoni, insieme al persico il pesce maggiormente conosciuto del Lario.

Parlavamo poc’anzi di rincorsa affannosa e i dati lo dimostrano in toto, con una premessa doverosa e cioè che con un deflusso (volto ad alimentare l’idroelettrico e in quota minore l’agricoltura di pianura) più che doppio rispetto all’afflusso si è assistito in questi mesi ad una gara di fatto dal risultato già scritto.

A fine gennaio (periodo dell’anno in cui peraltro storicamente il livello del lago non mostra il suo lato migliore) il lago di Como si attestava a meno 9,4 centimetri sotto lo zero idrometrico, con il livello medio (del periodo) ancorato a +21,9 centimetri sopra lo zero idrometrico. Non è andata meglio a febbraio, con il Lario che a fine mese si attestava a meno 25 centimetri sotto lo zero idrometrico, contro una media stagionale pari a +4,8 centimetri. A marzo il gap è stato ancora più marzo, considerato che il mese si è chiuso con un meno 32,2 centimetri sotto lo zero idrometrico, che ha fatto scattare un preoccupante campanello d’allarme in primis per i natanti della NaviComo. E qui bisogna fare un passo indietro al 4 ottobre 2018, giorno in cui il lago aveva toccato il record negativo degli ultimi anni toccando i meno 33,5 sotto lo zero idrometrico, considerato che sotto il meno 40 non sarebbe potuto in ogni caso scendere.

Peraltro sul nostro giornale il 14 marzo davano conto del lago a meno 28,9 sotto lo zero idrometrico, dato questo che aveva eguagliato il precedente primato negativo stabilito 39 anni prima. Aprile ha riportato la situazione in asse (anche grazie all’aiuto degli invasi alpini) con il Lario che a fine mese si attestava a meno 6,8 centimetri sotto lo zero idrometrico, comunque a più di 43 centimetri sotto la media stagionale.

Su e giù

A maggio, fortunatamente, le cose si sono ulteriormente stabilizzate, con il livello del lago che il 27 maggio ha toccato il punto più vicino rispetto alla media del periodo. Quel giorno laghi.net dava il Lario a +70,1 centimetri sopra lo zero idrometrico contro una media stagionale che si attestava a +80,7 centimetri sopra lo zero idrometrico. Anche se poi in soli cinque giorni, il lago aveva perso nuovamente terreno aumentando la forbice - sempre nei confronti della media stagionale - a meno 24,7 centimetri sotto la media stagionale.

Giugno, pur con i due nubifragi che hanno fatto tornare alti il ricordo e la paura soprattutto nei Comuni colpiti dall’alluvione del 27 luglio scorso, sarebbe dovuto essere il mese della riscossa, considerato che la base di partenza - per il livello del lago - si attestava a +60,9 centimetri sopra lo zero idrometrico.

Invece questa rassicurante riserva è stata dilapidata giorno dopo giorno sino a chiudere il mese a meno 21,4 sotto lo zero idrometrico, contro una media stagionale che recitava +103,3 centimetri sopra lo zero idrometrico. E almeno sino alla metà di luglio non sono attese nuove (importanti) precipitazioni.

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