Furti, incidenti, migranti: ecco le priorità del Ticino secondo il portavoce della polizia cantonale. «Il numero di migranti continua a salire così come la pressione al confine»

L’analisi I numeri di quest’anno anno sono simili a quelli registrati prima della pandemia. Stabile la quantità delle rapine, adesso preoccupano gli immigrati: «Sta crescendo la pressione al confine»

«L’attività della polizia cantonale e gli indicatori della criminalità sono tornati ai livelli pre Covid, a volte superandoli».

E’ questo l’incipit del lungo comunicato con cui la cantonale ha perimetrato i numeri dell’attività legata al 2022, un anno intenso che ha visto non solo un aumento «di alcune categorie di furti», ma anche del «numero di incidenti stradali». E questo “segno più” registrato sull’altro lato del confine è anche il punto di partenza della lunga chiacchierata con il tenente Renato Pizolli, portavoce della polizia cantonale ticinese e quindi ampiamente collaudato nel commentare i numeri al di là della loro freddezza.

Quanto incidono i furti in appartamento nel bilancio 2022 della cantonale?

Effettivamente si è registrato un aumento del 5% per quanto riguarda i furti con scasso. È giusto sottolineare che questo dato si attesta ancora su valori assoluti decisamente contenuti, ma va analizzato e spiegato con attenzione. Infatti è possibile che la situazione sia percepita dalle cittadine e dai cittadini in maniera diversa in base ai toni e alle informazioni che vengono divulgate. Da parte della polizia cantonale si investe molto nel lavoro d’indagine, ma grande importanza viene riservata anche alla prevenzione in modo tale da creare i migliori presupposti per vivere con maggiore serenità una situazione che, attualmente, può essere letta tutto sommato in maniera positiva.

Il dato sulle rapine, per contro, è stabile. Eppure il tema della criminalità transfrontaliera resta d’attualità. Tema che inevitabilmente ha portato in dote anche numerose prese di posizione soprattutto sul lato ticinese del confine.

Il tema resta d’attualità proprio in ragione del fatto che la situazione è comunque tuttora presente, rimarcando il notevole miglioramento rispetto a 10 anni fa, quando si contavano 89 rapine a fronte delle 39 degli ultimi due anni. In questo senso le diverse indagini svolte hanno portato all’identificazione degli autori confermando come, in questo contesto, vi sia grande mobilità.

Qual è il reato che è aumentato in modo più significativo lo scorso anno e per quale ragione?

Il termine delle restrizioni legate alla pandemia e il ritorno a una relativa normalità si sono riflessi rapidamente anche sui comportamenti delle persone. L’attività della polizia cantonale e gli indicatori della criminalità sono tornati ai livelli pre-Covid, a volte superandoli. Ad aumentare nel 2022 sono stati gli incidenti della circolazione stradale oltre ad alcune categorie di furti, in particolare quelli senza scasso nei veicoli. All’orizzonte si profilano inoltre nuove sfide, quali il disagio sociale e la pressione migratoria. Il principale compito del Corpo sarà quello di farsi trovare pronto, procedendo verso gli obiettivi pianificati”.

E’ avvertito in modo significativo - il discorso coinvolge anche le ex guardie di confine - il tema del ritorno dei passatori sul territorio ticinese, porta d’ingresso verso l’Europa? Argomento in cui anche il nostro territorio, in particolare i valichi minori, riveste un ruolo di prim’ordine.

Il numero di migranti in arrivo in Svizzera continua a salire e la pressione al confine sud giocoforza pure. Con l’aumento della migrazione sono cresciuti anche i fermi di passatori e clandestini in prossimità dei valichi del Mendrisiotto e del Luganese. Tale attività di contrasto, in particolare da parte dell’Ufficio federale della Dogana e della Sicurezza dei confini, ha permesso nel 2022 la denuncia di 104 persone al ministero pubblico per infrazioni in urto all’articolo 116 della Legge federale sugli stranieri e la loro integrazione. I migranti trasportati erano prevalentemente di nazionalità afghana, turca e marocchina. In nessuno dei casi esaminati sono emersi riscontri tali per avvalorare reati più gravi quali la tratta degli esseri umani. Con il supporto dell’Ufficio federale della Dogana e della Sicurezza dei confini è stata condotta un’indagine su un gruppo di cittadini iracheni residenti in Ticino e in altri Cantoni svizzeri, che facevano parte di un’organizzazione internazionale finalizzata al traffico di migranti e al trasporto di clandestini. Essi fungevano da punto di riferimento per l’organizzazione del trasporto dei clandestini, attraverso la Svizzera, dall’Italia alla Germania.

Quanto sono importanti per il monitoraggio della viabilità i controlli con i radar mobili o semi-stazionari?

L’obiettivo che si intende perseguire è la diminuzione degli incidenti. Di primaria importanza in quest’ambito è la politica di prevenzione degli incidenti stradali, su diversi livelli, sviluppata attraverso interventi mirati. In particolare è essenziale informare e formare tutte le parti coinvolte sui pericoli legati a una guida pericolosa, oltre che mantenere le infrastrutture stradali in buone condizioni.

Quindi è importante informare correttamente?

Sì, le campagne di prevenzione sono quindi fondamentali per sensibilizzare gli utenti della strada sui pericoli alla guida (ad esempio la disattenzione al volante nonché l’eccessiva velocità), al rispetto della legge e per informare sulle sanzioni legate alle infrazioni. Vi è poi l’aspetto repressivo, non meno importante, con i controlli della velocità effettuati dalla polizia

Al pari del nostro territorio, stanno purtroppo venendo avanti episodi odiosi come le truffe telefoniche o le truffe del “finto nipote”. Quali contromisure si possono adottare contro questi specifici reati?

Questa fattispecie di reato tocca in particolare una fascia maggiormente vulnerabile della popolazione. Per questo motivo è importante creare una rete di protezione attorno ai più anziani, con informazioni mirate a diversi interlocutori (istituti di credito, famigliari, tassisti), momenti d’incontro con gli anziani e una sensibilizzazione ad ampio spettro attraverso i media tradizionali e comunicati stampa. Nel 2022 la Polizia cantonale ha operato anche importanti arresti sia in Ticino sia fuori dai confini nazionali.

C’è, infine, un dialogo in essere con le forze di polizia italiane?

La collaborazione a livello operativo e lo scambio di informazioni attraverso il Centro di Cooperazione di Polizia e Dogane di Chiasso funziona molto bene. Si può affermare che nel campo della sicurezza l’obiettivo comune è chiaro e condiviso e l’ottimo livello operativo dei professionisti di entrambe le nazioni permette di operare in maniera molto efficace .

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