Più una donna fa carriera, meno è riconosciuta rispetto a un uomo al suo stesso livello. Anche in Svizzera

Svizzera Donne e uomini in Svizzera in molti casi hanno lo stesso grado di istruzione ma stipendi molto diversi e questo vale per esempio nei Consigli di amministrazione. Le donne sono sempre più numerose, eppure la retribuzione non è uguale

Più donne istruite, ma ciò non significa che la differenza salariale tra donne e uomini sia sparita nella Confederazione elvetica. Anche se le signore crescono, ad esempio nei consigli di amministrazione, il raggiungimento del livello dei maschi è ancora arduo.

In realtà, questo miglioramento è prima di tutto globale nella popolazione. L’ultima analisi dell’Ufficio di statistica federale mostra che nel 2021 tra le persone dai 65 anni in su il 16,6% delle donne e il 37,1% degli uomini avevano un titolo di studio di livello terziario, ottenuto al termine di una formazione professionale superiore o degli studi in una scuola universitaria. Si percepisce uno stacco per l’età: tra le persone della fascia di età dai 25 ai 34 anni le percentuali di quelle in possesso di un titolo di studio simile sono ben più elevate: il 54,4% per le donne e il 50,2% per gli uomini.

La diagnosi

La diagnosi è questa: le donne hanno recuperato il divario formativo. Andiamo all’università: nel 2021, il 9,9% delle donne e il 19,5% degli uomini dai 65 anni in su avevano un diploma di una scuola universitaria. C’è un aspetto curioso: nella generazione più giovane, tra i 25 e i 34 anni, non solo si sono riscontrate quote nettamente più alte (donne: 41,5%; uomini: 34,9%), ma si è invertito addirittura anche il rapporto tra i generi.

Se consideriamo le iscrizioni alle università della Confederazione, anche qui il fermento è interessante. Scienze umane e sociali vedono aumentare le quote di presenza delle donne a quasi il 70%. Si scende di poco sotto i 67% per medicina e farmacia, mentre diritto naviga sul 65%. Ma quando si va sulle scienze naturali, la percentuale precipita sotto il 50%, scienze economiche al 35 %, scienze tecniche al 34%. Attenzione, però, la strada è tracciata, sussurra un’altra analisi sulla formazione professionale di base. Qui la quota femminile sfiora il novanta per cento, mentre i servizi sociali all’84%. Poi si precipita sotto e vicino al 50%. La conseguenza di questi cambiamenti è anche l’aumento di donne nel corpo insegnanti. Del resto, qui la parità tra i sessi era già tangibile a diversi livelli, a partire da primario e secondario.

In 20 anni la percentuale di docenti donne è passata dal 9 al 25%. Sui titoli universitari, le ragazze avevano già superato i colleghi maschi nel 2007: il 15,5% della popolazione femminile residente era laureato, contro il 14,8% dei maschi. Sul versante universitario, nel 1980 l’1,8% delle cattedre era occupato da donne, vent’anni dopo si era all’8,4% e dieci anni dopo ancora al 17,1%. Due anni fa, un professore su quattro era donna.

Fuori dalla scuola

Ma fuori dalla scuola? Anche qui, si cresce la gradualmente. Questa primavera sono state elette più professioniste nei consigli di amministrazione delle maggiori aziende elvetiche secondo la società di consulenza Swipra.

La percentuale di donne nei consigli di amministrazione delle 100 maggiori società svizzere quotate in borsa cresce del 28,5%, dunque di tre punti percentuali. Tra le società quotate nell’indice principale SMI, la percentuale di donne nei cda è salita di oltre un terzo: 34,4%. Buoni segnali, anche se c’è ancora molta strada da fare.

Ma che effetto ha sul portafoglio questo fermento? Non ugualmente rivoluzionario.

Salendo nella gerarchia il divario aumenta

Torniamo a uno studio federale: «Nell’economia nel suo complesso, il divario salariale globale (valore mediano) tra le donne e gli uomini si sta gradualmente riducendo: nel 2020 si attestava al 10,8% contro l’11,5% del 2018 e il 12,0% del 2016. Questa differenza di stipendio tra generi può in parte essere spiegata sia sulla base dei diversi profili strutturali (in particolare in funzione del livello di responsabilità del posto occupato), sia confrontando i tipi di attività economica esercitati. Questo divario salariale riflette l’iniquo livello di integrazione professionale del personale di sesso femminile e di quello di sesso maschile nel mercato del lavoro». Proprio qui si rimarca che salendo nella gerarchia il divario si accentua. Un esempio. Le donne che ricoprono incarichi con elevate responsabilità guadagnano 9.249 franchi lordi, i maschi 11.116 franchi: il gap è pari al 16,8% (contro il 18,6% registrato nel 2018). Scendendo, la differenza è pari al 9,3% (contro il 9,4% del 2018) e al 6,9% (contro il 7,6% del 2018) per le donne che non ricoprono funzioni di quadro.

Insomma, la donna più fa carriera più rischia di vedersi meno riconosciuta rispetto a un uomo.

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