Stato di salute delle imprese svizzere: oltre trecento fallimenti in più nel 2022.
E ora il Ticino si interroga

Lo studio Il numero delle procedure è più alto del 6,6% rispetto al 2021. All’origine molte ragioni. Tra i Cantoni ai primi posti anche Berna e Zurigo

Nel 2022 il numero totale delle procedure di fallimento nei confronti di società e di persone è aumentato del 6,6% rispetto al 2021, con il Ticino ai primi posti della graduatoria federale. Un campanello d’allarme da non sottovalutare, ricordando il filo diretto che lega il Cantone di confine al nostro territorio.

«L’aumento è risultato notevole in alcuni Cantoni con il Ticino (citato poc’anzi), Berna e Zurigo ai primi posti della graduatoria federale, mentre in una decina di altri Cantoni si è registrato un calo - ha affermato con il consueto puntiglio l’Ufficio federale di Statistica -. Nel contempo, il numero di precetti esecutivi registrati nello stesso lasso di tempo è rimasto relativamente stabile (+0,7%)».

Scioglimento

In virtù questo +6.6%, il numero di procedure di fallimento aperte nei confronti di società e di persone ai sensi della legge federale sulla esecuzione e sul fallimento ha raggiunto al 31 dicembre dello scorso anno quota 15.009 casi. La progressione, seppure più leggera rispetto a quella osservata tra il 2020 e il 2021 (+9,1%), si è rivelata di una certa rilevanza considerato che è stata pari al doppio del tasso medio osservato nei cinque anni precedenti la pandemia.

«Questi risultati non tengono conto dei casi di scioglimento di imprese per via di lacune nell’organizzazione secondo l’articolo “731b” del Codice delle obbligazioni, che invece sono aumentati in modo significativo in alcuni Cantoni a seguito di variazioni legislative», ha puntualizzato l’Ufficio federale di Statistica. In termini di aumento del numero di aperture di fallimento, i Cantoni Ticino, Berna e Zurigo hanno registrato - come anticipato poc’anzi - gli incrementi maggiori, con rispettivamente 323, 222 e 183 casi in più rispetto al 2021.

Altri quattro Cantoni (Friburgo, Basilea Città, Grigioni e Lucerna) hanno chiuso l’anno con un segno “più” marcato, compreso tra il 15 e il 20%.

Chi sta meglio

Nel contempo, una decina di Cantoni si è distinta per una diminuzione del numero di aperture di procedure. Tra questi, i Cantoni di Vaud (-131 casi) e Ginevra (-55 casi) hanno registrato le diminuzioni maggiori in termini assoluti. Dal 2021 al 2022 il numero di scioglimenti ai sensi dell’articolo “731b Co”, conteggiato separatamente, è aumentato di 799 casi, ovvero del 36,8%, segnando - dettaglio di assoluto rilievo - la progressione più elevata dal 2011.

«Ciò potrebbe essere il segnale di un effetto di recupero rispetto al calo osservato nel 2020 - ha rimarcato ancora a questo proposito il report dell’Ufficio federale - Occorre tuttavia considerare la possibilità che l’aumento di questa cifra potrebbe anche essere dovuto alla modifica dell’ordinanza sul registro di commercio. Infatti ora sono considerati ai sensi dell’articolo “731b Co” anche i casi di società senza il domicilio legale».

L’altro aspetto di rilievo riferito al 2022 riguarda l’ammontare delle perdite finanziarie totali risultanti da chiusure di procedure di fallimenti ordinarie e sommarie (comprese quelle relative agli scioglimenti ai sensi dell’articolo “731b CO”). Il dato - nel raffronto tra 2021 e 2022 - si è nettamente contratto.

Il valore

Lo scorso anno, in particolare, con 2,4 miliardi di franchi, è tornato a un livello simile a quello osservato negli anni precedenti la pandemia.

Va ricordato che nel 2020 e nel 2021 questi importi erano stati particolarmente elevati (rispettivamente 8,2 e 4,2 miliardi di franchi), a causa di cospicue perdite subite in singoli casi.

Per quanto concerne le procedure di esecuzione, si osserva un leggero aumento del numero di precetti esecutivi (+0,7%) e di realizzazioni (+0,06%), mentre il numero di pignoramenti eseguiti è diminuito (-6,3%). Nel 2018 e nel 2019, con segnatamente oltre 3 milioni di precetti esecutivi, il numero di queste procedure esecutive aveva raggiunto il picco massimo. Dal calo del 2020, le cifre finali si attestano su un livello più basso, paragonabile a quello osservato nel periodo 2010-2013.

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