Bianchi Group verso i cento anni. E non smette di crescere. Investimenti per nuovi spazi nella logistica

L’azienda lariana, fondata nel 1924, è uno dei riferimenti nazionali nell’ambito dei trasporti e della logistica. Quest’anno l’allargamento dell’attività in Veneto con la nuova sede a Padova, altro magazzino nel Comasco

Dal piccolo ufficio di Chiasso, in Svizzera, allo sviluppo di una delle più importanti società nel settore della logistica e dei trasporti. Si avvicina il traguardo dei cento anni di storia per Bianchi Group di Casnate con Bernate, fondata nel 1924 ed oggi guidata dal presidente Mario Pittorelli.

Il gruppo Bianchi il prossimo anno festeggerà cento anni di attività. C’è orgoglio per aver raggiunto il secolo di impresa? Quali sono stati i passaggi più rilevanti della storia aziendale?

Il 2024 segnerà certamente un traguardo importante nella storia del Gruppo Bianchi. Non è facile sintetizzare cento anni di storia ed indicare i momenti più rilevanti. Posso però dire che questa meta è frutto del contributo delle persone che hanno lavorato e che ancora oggi lavorano con noi: sono loro infatti i protagonisti della nostra storia. La società è nata in Svizzera, precisamente a Chiasso nel 1924 e soltanto nel 1977 è stata aperta una piccola sede italiana a Ponte Chiasso che, di anno in anno, ha visto crescere il proprio fatturato ed oggi è una delle più importanti società a livello nazionale. Il passaggio a Casnate, con l’apertura della nuova sede, è avvenuto nel 2000. L’azienda è stata fondata da Fortunato Bianchi e poi rilevata da Adolfo Segmüller che l’ha brillantemente diretta fino ai primi anni Ottanta del secolo scorso. Successivamente io sono subentrato nella gestione della parte italiana del gruppo ed Enzo Cantelli si è occupato della parte svizzera.

L’azienda si è sempre occupata di logistica e trasporti. Come è cambiato questo mondo negli ultimi anni?

L’azienda era nata come spedizioniere internazionale ma, dagli anni Novanta, ha sviluppato la propria attività anche nella logistica, diventando uno dei principali operatori del settore. Il ramo dei trasporti e della logistica ha attraversato negli ultimi anni numerosi cambiamenti. Infatti, prima la globalizzazione ha portato ad un incremento sempre più rilevante della movimentazione delle merci. In seguito va evidenziato l’enorme sviluppo dell’e-commerce, accelerato dalla pandemia da Covid.

Come è strutturato attualmente Bianchi Group? Dove siete presenti?

Il Gruppo Bianchi conta oggi oltre 500 collaboratori; siamo presenti in Svizzera a Chiasso, dove la Bianchi è stata fondata nel 1924, e a Ginevra. In Italia abbiamo diverse basi logistiche in provincia di Como, altre unità operative sono in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana. Abbiamo anche una filiale in Cina a Hong Kong. Bianchi Group è comunque operativa nei mercati di tutto il mondo con una copertura veloce e capillare. Oltre ai trasporti su terra ed aeromarittimi, con un’ampia quantità di sedi operative e poli logistici, offre un’assistenza completa nel processo della spedizione. Negli anni, è stata scelta come partner da importanti realtà aziendali operanti in diversi ambiti tra i quali: fashion, illuminazione, chimico, industriale, economia ed hi-tech, automotive, e-commerce e preziosi.

Come si è chiuso il 2022?

L’esercizio 2022 è stato archiviato con un fatturato consolidato di oltre 130 milioni, realizzato in tutti i vari settori del trasporto: terrestre, marittimo e aereo.

Sta assumendo sempre maggior rilevanza il settore della logistica integrata. Allo stato attuale, disponiamo di oltre 100mila metri quadrati dedicati a questo settore ed abbiamo progetti importanti per uno sviluppo ulteriore.

Quanto ha inciso sui conti dell’anno scorso l’incremento dei costi energetici, anche sul fronte del carburante? Ora la situazione è migliorata?

Le ricadute economiche per quanto riguarda il costo del carburante e dell’energia sono state particolarmente pesanti. Le sfide principali che dobbiamo affrontare sono proprio legate all’energia, alla transizione ecologica, alla trasformazione delle catene logistiche e all’intermodalità. I dati infatti confermano nuovi scenari con cui ci dobbiamo confrontare ogni giorno. Anche il 2023 non è iniziato positivamente per le imprese di autotrasporto, perché abbiamo assistito ad un nuovo aumento dei prezzi del carburante.

I provvedimenti messi in campo dal governo non sono stati sufficienti?

Il provvedimento del governo, con l’esposizione nelle stazioni di servizio del prezzo medio nazionale, è teso a scongiurare le speculazioni. Ci auguriamo che sia efficace per contenere l’impennata dei prezzi.

Nel periodo peggiore della pandemia e del lockdown avete proseguito con gli investimenti. Quali passi sono stati realizzati?

Non ci siamo fermati ed abbiamo sempre guardato al futuro con nuovi investimenti. Nel periodo di pandemia segnaliamo l’apertura di un nuovo polo logistico a Nerviano, in provincia di Milano, di 21.000 metri quadrati e l’ampliamento del nuovo centro logistico di Carpi, in provincia di Modena, di 8.000 metri quadrati. Lo scorso anno, invece, abbiamo ampliato la capacità dei nostri magazzini con l’apertura del sito di Grandate vicino all’ingresso autostradale della A9.

Guardando invece a questo 2023, quali sono le prospettive e i progetti di sviluppo dell’azienda? Sono previsti ulteriori investimenti?

Il nuovo progetto è improntato allo sviluppo della nostra attività in Veneto, con l’apertura della nuova sede di Padova e con la prospettiva di allargare l’attività anche nella logistica. Inoltre, nel territorio comasco stiamo acquisendo un terreno di 20mila metri quadrati da destinarsi alla costruzione di un ulteriore nuovo magazzino di logistica, per venire incontro alle richieste dei nostri clienti.

Parliamo del settore della logistica e dei trasporti in Italia. Quali sono le criticità e quali le possibili soluzioni?

“Il settore dei trasporti e della logistica è chiamato ad affrontare sfide sempre nuove. Stiamo attraversando una fase complicata, caratterizzata da problemi di diversa natura, quali tempistiche strette, dipendenze dalle diverse catene di approvvigionamento, l’aumento senza precedenti dei costi, dai carburanti alle materie prime, la carenza di autotrasportatori e gli onerosi adempimenti a supporto di comportamenti sempre più sostenibili.

Permane quindi il problema relativo alla carenza di autisti? Come risolvere questo nodo? Come incentivare i giovani nella scelta di questo lavoro?

La carenza di autisti di mezzi pesanti minaccia la catena logistica e al momento non si intravedono possibili soluzioni. il mestiere del conducente venti anni fa era un punto di riferimento per molti giovani, oggi invece non è più importante e viene piuttosto considerato come un lavoro di ripiego. La patente oppure le abilitazioni professionali per la guida dei veicoli per il trasporto merci e di persone sono state in parte sovvenzionati, a partire dal corrente mese, dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con l’introduzione del bonus patente che dovrebbe incentivare i giovani nella fase iniziale di questa professione. Vedremo se ci saranno benefici, ma comunque la situazione resta molto critica.

Il tema della sostenibilità ambientale è ormai al centro della politica economica. Come si può declinare nel vostro settore?

Sostenibilità ambientale, a mio parere, significa soprattutto realizzare infrastrutture operative e concepire una gestione del trasporto sempre più efficiente e sostenibile. Gli input globalmente dovrebbero essere rivolti a favorire l’intermodalità, preferendo ferrovie ed autostrade del mare rispetto alle strade. Occorre inoltre aumentare l’efficienza dei trasporti, evitando rientri di mezzi vuoti ed ottimizzando i percorsi. Inoltre, tra gli obiettivi ci sono anche perfezionare la logistica del prodotto e quella dei rifiuti ed implementare l’efficienza energetica con l’utilizzo di fonti rinnovabili e macchinari a basso consumo.

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