Test e analisi per il tessile: «A Como un distretto top»

Intervista Il gruppo toscano Brachi ha deciso di aprire nel capoluogo lariano una sede per offrire servizi in outsourcing: «Controllo qualità decisivo per la crescita delle aziende. Nostre sedi operative anche in Cina e Bangladesh»

Ha scelto di investire a Como, aprendo una nuova sede a Grandate, perché crede nel distretto tessile della nostra provincia a cui vuole offrire un servizio di prossimità.

Il gruppo toscano Brachi, con sede centrale a Prato, opera nel campo della fornitura in outsourcing di servizi integrati per l’impresa ed in particolare nel settore dei test e delle analisi per il mondo tessile.

Giulio Lombardo, presidente di Brachi, in queste settimane trascorre almeno due giorni della propria settimana lavorativa a Como per visitare i clienti.

Quando è nato il gruppo Brachi?

L’azienda è stata fondata da mio zio, Primo Brachi, nel 1977 ed ha iniziato ad operare all’interno del distretto tessile pratese. Fin dall’inizio, Brachi ha cercato di guardare alle esigenze di chi acquistava i tessuti e l’impresa si è così specializzata nelle verifiche qualitative del prodotto. Nasciamo quindi per fare test di laboratorio e per garantire la qualità dei prodotti tessili realizzati dalle imprese del settore. L’evoluzione della legislazione ci ha peraltro aiutato perché sono state progressivamente introdotte norme a cui devono sottostare coloro che producono prodotti nell’ambito della moda. Anche Brachi quindi ha subito progressivamente un’evoluzione, affiancando i clienti per rispettare le differenti normative presenti nei paesi in cui decidevano di aprire un’attività. L’espansione internazionale dei clienti è stata quindi per noi un driver di sviluppo. Inoltre, anche il consumatore ha progressivamente ricercato capi di abbigliamento con determinate caratteristiche e anche questa evoluzione, caratterizzata da nuove esigenze dell’acquirente finale, ha aiutato il nostro lavoro.

Quindi oggi cosa rappresenta Brachi?

La nostra azienda è mutata con il cambiamento delle esigenze dei clienti, cercando di restare sempre al passo con i tempi. In questo momento siamo una delle più importanti imprese italiane specializzate nella realizzazione di test di qualità in ambito moda. Questo significa che non ci occupiamo solo di abbigliamento tessile, ma anche di accessori, pelletteria, bigiotteria e di tutto quanto si può trovare in un negozio di moda. La nostra principale caratteristica è la competenza tecnica, elemento che ci ha distinto da altri competitor. Del resto siamo una delle aziende in Italia con il maggior numero di prove accreditate, abbiamo più di cinquanta collaboratori, tutti caratterizzati da elevata conoscenza tecnica, fondamentale anche per interpretare i risultati dei test e fornire risposte chiare ai nostri clienti.

Quale è stato il suo percorso in azienda?

Dopo gli studi sono entrato in azienda partendo dal basso e facendo la necessaria gavetta. Successivamente, mi sono ritagliato un ruolo da responsabile commerciale ed ho iniziato ad ascoltare con maggiore attenzione i nostri clienti per cercare di capire quali fossero le esigenze. Questa attività di analisi mi ha permesso di capire quanto fosse necessario portare il nostro servizio anche fuori dall’Italia.

Nasce da questa intuizione il percorso di internazionalizzazione di Brachi?

Esattamente, perché da quel momento abbiamo deciso di aprire due nostri laboratori all’estero: in Cina, che rappresenta il mercato più importante, ed in Bangladesh. Inoltre, abbiamo avviato altre partnership strategiche in Vietnam, India e Pakistan. Questo percorso ci ha permesso di fare un ulteriore passo in avanti: proprio la Cina, infatti, ha imposto una serie di requisiti molto stringenti per i prodotti venduti in quel paese. Il nostro lavoro è diventato quindi fondamentale per molti player del settore operativi in Cina, anche perché le autorità cinesi controllano in modo sistematico. Non solo: sono ritenuti validi soltanto i risultati effettuati in un laboratorio presente sul suolo cinese. Questo è stato per noi un grande vantaggio che ha permesso una nuova crescita aziendale. Quindi, dal nostro storico impegno per testare i prodotti cinesi che entrano in Italia, siamo passati anche ad effettuare le analisi e i test che servono ai vari brand per immettere il loro prodotto sul mercato cinese. E poiché l’economia della Cina, anche post pandemia, è quella che cresce di più, questo è per noi un business davvero importante”.

Tra i vostri servizi è presente anche un sostegno alle imprese per perseguire politiche di sostenibilità?

Sì certamente, anche perché ci siamo mossi su questo punto molto tempo fa. Secondo la nostra analisi, le aziende clienti avevano bisogno di un affiancamento per implementare protocolli di sostenibilità, andando anche oltre il sostegno fornito dalla competenza dei nostri laboratori. Per questo, anche grazie alle collaborazione ed alla partnership con altre imprese specializzate, offriamo ora un servizio all’avanguardia anche su queste tematiche. La sostenibilità, oggi ormai imprescindibile, è stata quindi un ulteriore driver di sviluppo per il nostro gruppo.

Veniamo all’investimento che avete realizzato a Como. In che modo siete ora presenti sul nostro territorio e quali sono state le motivazioni alla base della scelta fatta?

Nonostante i cambiamenti che hanno interessato il distretto comasco negli ultimi decenni, Como resta comunque una piazza importantissima per il tessile. Abbiamo capito, anche in questo caso, come fosse importante garantire un servizio non solo di qualità, ma anche di vicinanza ai clienti. Per questo da pochi giorni abbiamo aperto una sede a Grandate, con l’obiettivo di offrire un servizio di prossimità che abbiamo chiamato Brachi Easy. Ci proponiamo come interlocutori per le aziende che hanno bisogno di test rapidi ma realizzati con cura e competenza. Abbiamo peraltro sfruttato l’occasione di questa nuova apertura per una revisione delle nostre procedure, cercando di informatizzare tutti i processi e riducendo di conseguenza il consumo di carta. Siamo partiti con tre dipendenti nella sede di Como, ma altri due sono in fase di valutazione e, se il progetto si evolverà come pensiamo, potremo crescere ancora. Abbiamo scelto di rafforzarci a Como perché le imprese presenti sul territorio sono innovative ed all’avanguardia e, di conseguenza, hanno bisogno di essere affiancate con un controllo di qualità di alto livello. Per noi è fondamentale rispondere in tempi brevi e con la garanzia di offrire un servizio accreditato e di qualità.

Nonostante la vostra crescita, anche internazionale, Brachi resta un’azienda familiare?

Sì, anche se abbiamo avuto numerose proposte di acquisizione. Da luglio scorso, ho rilevato la maggioranza delle azioni di Brachi, diventando presidente del gruppo.

Abbiamo quindi completato un passaggio generazionale che vede oggi in azienda anche mia cugina Costanza Brachi. Non intendiamo vendere l’azienda sia perché amiamo il nostro lavoro sia perché riteniamo che la nostra impresa famigliare possa offrire un servizio più adeguato a clienti e brand italiani.

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