Aggredì a martellate un uomo di Lenno. Otto anni al complice del marito tradito

La storia Cittadino ucraino di 44 anni condannato con il rito abbreviato dai giudici di Como. Doveva rispondere di tentato omicidio in concorso. La vittima ha un’invalidità permanente

Otto anni e due mesi di condanna con il rito abbreviato, con le ipotesi di reato di tentato omicidio in concorso e lesioni. Assoluzione invece dall’accusa di rapina (del telefono cellulare).

Si è conclusa così ieri pomeriggio l’udienza a carico di Hennady (detto “Ghenna”) Chernenko, 44 anni ucraino, accusato di avere aiutato l’amico e connazionale Andrey Kostenko, promotore finanziario residente a Tremezzina (che ha scelto di farsi giudicare in un pubblico dibattimento), nel picchiare barbaramente il presunto amante della moglie. Fatti che risalgono al 21 settembre 2021.

Il risarcimento

Il pubblico ministero Mariano Fadda al termine della propria requisitoria aveva chiesto otto anni. Il giudice Carlo Cecchetti ha concesso anche un risarcimento provvisionale alle due parti civili costituite, la vittima del pestaggio (rappresentato dagli avvocati Alessandro Bordoli e Francesco Motti) cui sono stati riconosciuti 80 mila euro, e la moglie di Kostenko (con l’avvocato Daniele Negri) che invece percepirà 10 mila euro. L’esatto ammontare del risarcimento dovrà poi passare da una futura definizione in sede civile. Alla vittima del pestaggio, occorre ricordare, era stata riconosciuta una invalidità permanente del 20%.

«Vorremmo ringraziare la polizia giudiziaria e il pm per il grande lavoro fatto in questa brutta vicenda – hanno commentato gli avvocati Bordoli e Motti – Hanno ricostruito la dinamica e hanno anche catturato i due imputati che si erano allontanati. Un lavoro impeccabile. Sono storie brutte, queste, ma da un punto di vista processuale e professionale c’è anche soddisfazione per la decisione del giudice, in vista anche dall’altro procedimento ancora aperto». Che, come detto, si sta tenendo di fronte al Collegio del Tribunale di Como.

Il pestaggio, come si ricorderà, avvenne nei pressi del parcheggio dell’ospedale di Menaggio. La vittima, un trentasettene di Lenno, era sospettata di essere l’amante della moglie di Kostenko: trovato in auto con lei fu preso a martellate da un uomo che si era presentato incappucciato. La vittima fu ridotta in fin di vita, presa a martellate al volto e alla testa nel corso di un raid punitivo su cui indagarono i carabinieri della compagnia di Menaggio coordinati appunto dal pubblico ministero Mariano Fadda.

Le indagini

I sospetti furono da subito indirizzati verso il marito. Il promotore finanziario con casa a Tremezzo, sposato con una donna molto più giovane di lui originaria del Kazakistan, sarebbe stato secondo la tesi accusatoria l’organizzatore dell’aggressione alla compagna e al suo presunto amante che si erano appartati in macchina.

Uomini con il volto coperto da un passamontagna, avevano preso a martellate il malcapitato che, ferito in modo serio, era stato trasportato in gravi condizioni al Sant’Anna. Anche la moglie era rimasta ferita. L’aggressione si era fermata solo grazie al sopraggiungere si un’auto che aveva illuminato la scena con i fari. La difesa aveva chiesto la derubricazione dell’accusa da tentato omicidio a lesioni gravi.

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