Bellagio, la birra matura nel lago
«Ottima con il persico»

L’ultima iniziativa del pescatore ristoratore Cristian Ponzini

«Un poo el Tivan, un poo l’unda del catamaran».

C’è anche un po’ di sana ironia laghèe dietro un progetto agricolo destinato a suscitare interesse e curiosità.

Già perché a Bellagio, grazie alla collaborazione tra Cristian Ponzini - pescatore professionista e ristoratore - e tre contadini del lago d’Iseo, è nata “Libeer”, la birra che fa (e questa è la sua particolarità al netto delle sue delicate ed apprezzate note floreali) la seconda fermentazione sul fondo del lago davanti al Lido di Bellagio, a temperatura costante, «cullata e mossa dal moto ondoso».

«Un po’ per questioni di spazio dove la birra nasce e un po’ per le particolari caratteristiche del nostro lago, ci è venuta l’idea di unire le due cose - sottolinea Cristian Ponzini - Al momento abbiamo dato corso a tre “calate” con 15 magnun da un litro e mezzo ciascuna, due davanti al Lido di Bellagio e una davanti a Fiumelatte. Stiamo calibrando il tutto, perché avendo a che fare con il lago le variabili in gioco sono parecchie. Sono più che soddisfatti di questo esordio. Al tempo giusto, la birra viene “ripescata” e servita in abbinamento perfetto ai nostri piatti di pesce. Cito il persico, ma anche il lavarello e il luccio». Anche per questo sono state le reti colme di pesce persico a tenere a battesimo, anche a livello d’immagine, il debutto della “Libeer”, servita sia al Lido di Bellagio che da “Silvio”, il ristorante di famiglia.

Si è già pensato anche alla fase della commercializzazione, perché - si sa - il “kilometro zero” in questo momento ha bisogno oltre che di qualità anche di grande visibilità e il biglietto da visita della “Libeer” con tanto di fermentazione finale sul fondo del lago.

(Marco Palumbo)

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