Cervi, troppi e fonte di pericolo. Via libera al piano di abbattimento

Porlezza Arriva il sì della Regione per la riduzione di 150 capi in tre anni. Ecco le modalità

Diventa operativo il piano di contenimento dei cervi nell’ambito della riserva Lago di Piano e territori circostanti. Ispra, ente competente in materia, aveva approvato il piano nei mesi addietro e ora è arrivato il benestare della Regione. La popolazione di ungulati, che ormai raggiunto un numero esagerato, verrà ridotta di 150 capi nel giro di tre anni, proprio nella stessa misura in cui s sta intervenendo nella riserva Pian di Spagna, dove il problema è analogo. Questa sarà una fase sperimentale, con abbattimenti abbinati a prelievi di capi da trasferire altrove; sulla base della valutazione dell’efficienza dei metodi adottati, verrà poi messa in atto una seconda fase, della durata di altri tre anni, di prelievi a regime.

Gli interventi, come detto, saranno sia di cattura, sia di abbattimento con sparo e il periodo di svolgimento considerato ideale si colloca fra il 15ottobre e il 31marzo; ci saranno altre azioni occasionali interventi di cattura in free-ranging, al fine di marcare e dotare di radiocollare alcuni particolari individui o per l’abbattimento di capi malati o irrimediabilmente feriti a seguito di investimenti automobilistici. I prelievi verranno effettuati dagli agenti della polizia provinciale, coadiuvati da guardie venatorie volontarie e da un numero limitato di ausiliari che già collaborano con gli stessi per azioni di controllo della fauna.

«A seguito dei monitoraggi faunistici effettuati nel territorio della riserva naturale e tenuto conto delle consultazioni con i portatori d’interesse gravitanti sull’area protetta – si legge nella delibera della Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio – nel corso del 2022 si è ritenuto necessario predisporre un piano do gestione specifico per il cervo, al fine di condurne la densità entro parametri compatibili con le attività agricole e con la sicurezza stradale».

«Abbiamo ottenuto quel che si poteva. Confidiamo che la riduzione dei cervi possa ricreare equilibri più accettabili per tutti»

I cervi sono effettivamente troppi e alcuni agricoltori locali dopo tante segnalazioni e richieste d’attenzione senza riscontro, hanno gettato la spugna; gli incidenti in strada, fra Grandola e Carlazzo, sono sempre più all’ordine del giorno ed è già positivo che, fino ad ora, i danni abbiano riguardato per lo più i veicoli, con i poveri animali stesi sull’asfalto o andati a morire poco lontano. In questa fase invernale, soprattutto, dal Galbiga, dalla Val Sanagra e dalla Pidaggia gli animali convergono verso valle in cerca di cibo, perché sono tantissimi e quel poco che c’è in boschi e radure non è in grado di sfamare l’esercito attuale. Si addentrano nei centri e nell’aera commerciale di Piano Porlezza a rovistare fra i cassonetti, qualcuno di loro salta le recinzioni private per brucare fra gli arbusti dei giardini e, come accaduto un paio di settimane, rischia di rimanere impigliato sugli spuntoni della recinzione stessa, facendo una fine orrenda.

«Abbiamo chiesto e ottenuto tutto quel che si poteva – commenta il presidente di Palazzo Gallio, Mauro Robba – . Di più non era lecito sperare. Confidiamo che la riduzione dei cervi possa ricreare equilibri più accettabili per tutti».

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