Cervo centra autobus sulla provinciale all’alba: illesi tutti i passeggeri

Dizzasco L’impatto a Muronico: un bus sostitutivo di Asf ha completato il trasporto. L’animale è stato abbattuto, a seguito della frattura delle zampe posteriori e di gravi lesioni interne

Tutto sommato è andata bene, perché al netto dei forti ritardi registrati dagli studenti (e dei passeggeri) diretti dalla Val d’Intelvi verso Argegno e da lì verso le scuole del territorio, l’impatto tra un bus (peraltro di nuova generazione) di Asf da 39 posti e una femmina di cervo di cinque-sei mesi, avvenuto ieri alle 6.50 a Muronico lungo la provinciale 13, non ha fortunatamente portato in dote feriti.

Il bus della linea C20, partito alle 6.32 da San Fedele e riparato a tempo di record già nella giornata di ieri, è stato centrato nella parte anteriore sotto il posto del conducente riportando danni a un faro ed carrozzeria che contiene il faro stesso.

La prontezza di riflessi del conducente ha evitato guai ben più seri. Il cervo ha poi proseguito, seppur per una manciata di metri, la sua corsa. L’hanno individuato gli agenti della polizia provinciale guidati dal comandante Marco Testa. Agenti allertati dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Menaggio, nel frattempo impegnati in un altro impatto tra un cervo ed un’auto - andata semidistrutta - lungo uno dei tratti più sensibili della Regina quello che attraversa Grandola ed Uniti, gli agenti della polizia provinciale hanno poi abbattuto la femmina di cervo, a seguito della frattura delle zampe posteriori e di evidenti lesioni interne.

Nel frattempo, dal deposito Asf di Menaggio è stato prontamente attivato un mezzo sostitutivo. I passeggeri - in larga parte studenti, come detto - sono scesi (tutti incolumi, così come il conducente) in attesa dell’arrivo del bus sostitutivo.

Sul posto, una volta che la notizia dell’impatto si è diffusa in zona, anche il sindaco Aldo Riva. È chiaro che l’incidente di ieri mattina ripropone il tema di strettissima attualità della pericolosità delle arterie stradali del comprensorio lario-intelvese (ma non solo) in relazione all’alto numero di cervi e in generale di ungulati presenti sempre più a ridosso dei centri abitati.

A fine agosto, citando sempre il comandante della polizia provinciale Marco Testa, avevamo dato conto di 20 impatti con la fauna selvatica nel breve volgere di un mese.

Una contabilità che inevitabilmente è stata ritoccata al rialzo nel mese in corso, con un’altra puntualizzazione - evidenziata dal nostro giornale il 1° settembre - e cioè che la caccia di selezione al cervo nel comprensorio di Caccia delle Prealpi Comasche (420 i capi assegnati) è ferma al palo, complice un codicillo che Ispra ha inserito nel piano di abbattimenti, che ha bloccato il piano proposto dal Comprensorio.

Piano che al momento risulta bloccato sino al 15 ottobre con la sola possibilità di abbattere come primo capo i fusoni, cioè i maschi di un anno. I

l tutto senza un’ulteriore presa di posizione di Regione Lombardia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA