Guardrail sfondato, morta nel lago: citato il Comune di San Siro

Tribunale Ieri udienza preliminare per l’incidente, chiesta la responsabilità per il parapetto che cedette

Prima udienza preliminare ieri mattina in tribunale a Como per la morte di Marisa Garovo, 70 anni di San Siro, avvenuta il 12 maggio del 2021 mentre era al volante della propria Fiat Panda.

La signora, in discesa dalla rampa della discarica del paese, nello svoltare verso sinistra (curva a gomito) perse il controllo della vettura andando ad impattare contro la ringhiera posta a protezione prima di un dirupo. La barriera non riuscì ad attutire l’urto, aprendosi e lasciando precipitare l’auto per una trentina di metri nel lago sottostante. Per la povera donna non ci fu niente da fare. Gli uomini del soccorso alpino si calarono lungo la riva scoscesa, in mezzo alla boscaglia, senza trovare nulla. E infatti l’auto si era inabissata. Erano state le squadre dei vigili del fuoco, con il nucleo sommozzatori, a recuperare la salma della donna nella carcassa del veicolo, individuato a ben 40 metri di profondità.

Nell’udienza di ieri mattina, di fronte al gup Massimo Mercaldo, l’avvocato Egon Bianchi che rappresenta la famiglia della vittima, ha chiamato in causa come responsabile civile anche il comune di San Siro, richiesta accolta dal giudice.

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